Riassunto analitico
Nel presente elaborato di tesi vengono descritti i risultati ottenuti in un’esperienza realizzata in una sezione della scuola dell’infanzia con l’obiettivo di promuovere la comprensione del testo orale e lo sviluppo del vocabolario, attraverso l’utilizzo del modello RIRA. RIRA è l’acronimo di “Repeated Interactive Read-Alouds”, una tecnica di lettura interattiva, ripetuta ad alta voce, che prevede di seguire un preciso protocollo di lettura e il ricorso a precise strategie a sostegno della comprensione e del vocabolario in bambini di età prescolare. L’elaborato approfondisce l’importante tema della comprensione del testo che al giorno d’oggi, in misura sempre maggiore rispetto al passato, riveste un ruolo di notevole importanza all’interno del contesto scolastico e nella scuola dell’infanzia. Parlare di comprensione del testo significa accostarsi ad un processo delicato e complesso che richiede all’insegnante di avvalersi di una pluralità di strategie per sostenere operazioni e abilità richieste. Un affondo sui meccanismi alla base della comprensione e sugli strumenti atti ad una sua promozione in ambito scolastico è stato presentato nel primo capitolo. Successivamente, nei capitoli che seguono, dopo aver sottolineato l’importanza della lettura ad alta voce ai fini della comprensione, vengono presentate alcune strategie didattiche e il modello RIRA nelle sue componenti essenziali. L’utilizzo del modello RIRA prevede che l’insegnante segua uno specifico protocollo per la conduzione di letture in sezione: il medesimo testo viene utilizzato in tre distinti momenti con il supporto di precise tecniche a sostegno del vocabolario e della capacità inferenziale dei bambini. Ogni intervento è suddiviso, a sua volta, in tre fasi che prevedono l’introduzione al libro, la lettura interattiva e un momento di discussione finale. Per la buona riuscita dell’intervento al docente è richiesto di selezionare “testi sofisticati” (McGee - Schickedanz, 2007) nei quali, ad esempio, ai bambini viene chiesto di fare inferenze per dedurre lo stato d’animo dei protagonisti o le motivazioni alla base di determinati comportamenti e che offrono la possibilità di dedicarsi al vocabolario presentando un lessico non scontato o comune. L’ultimo capitolo è dedicato alla presentazione dell’esperienza realizzata in sezione con un affondo sui materiali utilizzati e sul protocollo d’intervento. Per consentire una migliore riuscita dell’intervento progettato e delle esperienze ad esso connesse anche in linea con i criteri di progettazione del RIRA, i bambini sono stati divisi in tre gruppi omogenei per competenze. A ciascun gruppo sono stati proposti due interventi e dunque attività con due distinti albi illustrati. Vengono inoltre forniti i dati raccolti prima e dopo l’intervento mediante strumenti standardizzati. Oltre alle positive impressioni di efficacia registrate da parte delle insegnanti e dello sperimentatore, i dati raccolti, seppur limitati, evidenziano un possibile incremento delle abilità oggetto d’indagine in termini di miglioramento del vocabolario e della comprensione del testo. Alla luce delle premesse teoriche e dell’analisi dell’esperienza condotta, la tecnica del modello RIRA sembra promettente per gli obiettivi prefissati e l’indagine pone le basi per ulteriori esplorazioni nella scuola dell’infanzia.
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