Riassunto analitico
Questo progetto di tesi si basa su una ricerca che vuole studiare come caregiver della prima infanzia, educatori ed educatrici che lavorano in nidi d’infanzia e genitori con figli appartenenti alla fascia d’età 0-3, accoglierebbero l’uso della metodologia dell’educazione alla separazione nei loro contesti lavorativi e di vita. La pandemia da SARS-CoV-2 scoppiata a marzo 2020 e le misure contenitive per la diffusione del virus attuate, hanno avuto un effetto significativo sulla qualità della vita e sulla condizione psicologica, sociale e di benessere dell’intera popolazione, in particolare di bambini e adolescenti. In ambito internazionale, sono stati diversi gli studi che hanno analizzato l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla salute mentale di bambini e ragazzi e hanno confermato l’insorgenza in soggetti giovanissimi di disturbi come depressione, ansia, disturbo del sonno e disturbi emotivi comportamentali. La pandemia da Covid-19 ha portato alla luce un argomento che gli adulti tengono a debita distanza dai giovani, pensando inconsciamente di proteggerli. Nella quotidianità di questi due anni la morte è risultata a tutti visibile e tangibile, attraverso mass media e notizie, entrando nelle case. La malattia ha portato milioni di vittime nel mondo e, con lei, domande di bambini e adolescenti riguardanti questo argomento. Grazie alla Death Education oggi è possibile affrontare il concetto di morte che si riferisce, oltre alla perdita di una persona cara o di un famigliare, a quello di temporalità, poiché tutto nella realtà ha un inizio e una fine. I bambini e gli adolescenti non sono esenti dal concetto di morte e separazione, anche se la tendenza di adulti e genitori è quella di esonerarli e attuare un preconcetto di protezione evitando, fin quando possibile, l’argomento. Nello specifico nella prima infanzia, i concetti di morte e separazione devono essere trattati mediante uso di metafore e associati a bisogni fisici ed emotivi che caratterizzano la fascia d’età; usata come metodologia educativa, l’educazione alla separazione può rendere maggiormente comprensibile l’assimilazione e la gestione delle emozioni negative. Infatti, usata come metodologia dall’infanzia all’adolescenza in contesti educativi diversificati, risulta essere uno strumento di prevenzione nella gestione, assimilazione e comprensione del concetto di morte e di tutte le emozioni che gravitano intorno ad essa. La ricerca è stata svolta su un campione di educatori ed educatrici di nido d’infanzia e un campione di genitori aventi uno o più figli appartenenti alla fascia d’età 0-3 che lavorano o risiedono nelle province e nei comuni di Bologna e Modena; mediante la somministrazione di questionari diversificati in base al target, si è voluto indagare sul grado di accettazione da parte di educatori e genitori nei confronti dell’educazione alla separazione come metodologia educativa e alla sua applicazione nei nidi d’infanzia. Successivamente alla raccolta e all’analisi dei dati e alla stesura e all’elaborazione dei risultati, è emerso quanto educatori/educatrici e genitori siano d’accordo o meno riguardo questa metodologia educativa e alla sua applicazione. Elaborando prospettive future, sono state definite strategie, progettualità e contesti sociali e ambientali favorevoli a questo approccio educativo. Questo studio di ricerca vuole riflettere e approfondire l’educazione alla separazione come strategia e metodologia educativa utile a rendere maggiormente comprensibili e assimilabili i concetti di lutto e morte.
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