Riassunto analitico
L’osteoporosi è un disordine scheletrico (metabolico) caratterizzato da una riduzione della resistenza ossea che predispone ad un aumento del rischio di frattura. La resistenza ossea è data dall’integrazione tra densità ossea e qualità ossea. Fino all’età di 25-35 anni si assiste ad un incremento del tessuto osseo e della connettività trabecolare. La trabecola è un'unità di organizzazione del tessuto osseo spugnoso. Successivamente, dai 40 anni in poi, si va incontro ad una progressiva rarefazione. Tra i 48 e i 55 anni le donne hanno un calo di estrogeni (menopausa), quindi in particolare se una donna raggiunge per un qualsiasi motivo (disturbi alimentari, endocrinologici, fisici) un basso picco di massa ossea e magari va anche in menopausa precoce, sarà potenzialmente esposta ad avere poi l’osteoporosi. Questa patologia colpisce inizialmente l’osso spugnoso dell’epifisi (ampie superfici di contatto), poi in una seconda fase anche la corticale. Quindi nelle donne in menopausa il riassorbimento osseo, a causa della perdita degli estrogeni, supera la neoformazione di osso e come conseguenza si perde densità ossea, quindi minor peso dell’osso (condizione di osteoporosi). L’osteoporosi non è una malattia degenerativa, è una malattia metabolica. La densità ossea si misura tramite un esame specifico, la MOC (mineralometria ossea computerizzata). Il dato della qualità ossea rimane ignoto, questo spiega il perchè a parità di densità ossea alcune persone esitano in frattura patologica e altre no. La MOC deve essere eseguita circa una volta ogni due anni nei casi non troppo a rischio (osteoporosi senile e post-menopausa). Se invece vi sono sofferenze metaboliche, di iperparatiroidismo o disturbi dell’assorbimento, in quel caso allora i controlli dovranno essere più seriati. Nello specifico l’osteoporosi è la più frequente affezione metabolica a carico dell’osso, caratterizzata da una rarefazione del tessuto osseo ma anche dalla perdita della connettività fra le trabecole. Si realizza l’alterazione della normale struttura dell’osso con la riduzione dei ponti fra una trabecola e l’altra. Tutto ciò conduce, dal punto di vista biomeccanico, alla riduzione della resistenza meccanica con aumento del rischio di frattura. Fondamentalmente vi è meno osso per unità di volume ma l’osso è normalmente mineralizzato. La perdita delle connessioni aumenta la lunghezza delle trabecole riducendone la resistenza al carico (l’impalcatura è meno resistente). L’osteoporosi quindi è una malattia sistemica dello scheletro che interessa prevalentemente alcuni distretti, soprattutto l’osso spugnoso per la sua amplissima superficie, in quanto i fenomeni di riassorbimento avvengono in superficie (in particolare vertebra e collo del femore, dove appunto si eseguono le MOC).
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