Riassunto analitico
La presente tesi è l'esito di una rassegna di studi già esistenti in letteratura, riguardanti l’opera 1984 di George Orwell in relazione allo sviluppo del pensiero critico. La scelta di trattare tale tematica nasce da un interesse personale nel volere approfondire la conoscenza teorica della letteratura distopica e da come, a partire da questa conoscenza si possa promuovere il pensiero critico nella scuola, data anche la finalità occupazionale del mio corso di laurea che prepara a ricoprire il ruolo di insegnante, associato, al tempo stesso, alla personale consapevolezza delle molteplici responsabilità e funzioni che deve ricoprire tale figura. La finalità di questa tesi è acquisire consapevolezza nelle potenzialità della lettura e di come l’insegnante può utilizzare questo strumento per sviluppare negli allievi il pensiero critico. Esso si può e si dovrebbe sollecitare per formare generazioni che adottano un pensiero riflessivo ed empatico attraverso competenze metacognitive e conversazionali, scongiurando un futuro in cui la manipolazione mentale è un mezzo di controllo, così come accade nel romanzo 1984. L'elaborazione della trattazione teorica ha usufruito di una copiosa bibliografia disponibile sulla tematica in oggetto, che ne ha consentito una originale e personale argomentazione. Tale ricostruzione teorica si articola in tre capitoli, che hanno come filo conduttore la riflessività intesa come strumento di crescita personale. Il primo capitolo fornisce una panoramica sull’autore, contestualizzando storicamente 1984 e indagando i principali temi dell’opera, quali il controllo del pensiero, la manipolazione della realtà e l’uso del linguaggio (Newspeak) come strumenti di oppressione. Il secondo capitolo esplora come la letteratura e la narrativa possano favorire lo sviluppo del pensiero critico e delle life skills nei bambini, con particolare attenzione al ruolo dell’insegnante nel processo educativo. Infine, il terzo capitolo riflette sull’importanza della memoria storica nella costruzione dell’identità collettiva e individuale, evidenziando il contributo delle biblioteche scolastiche e il ruolo dell’insegnante come ponte tra passato e presente.
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