Riassunto analitico
La tesi nasce con l’intento di analizzare l’apprendimento delle scienze nella prima educazione, approfondendo in particolare le diverse metodologie applicabili alla didattica della biologia. In questa tesi, dopo un breve approfondimento sul tema delle piante e dell’insegnamento delle scienze nella prima educazione, si è proceduto a sperimentare nella scuola dell’infanzia un progetto che prevedesse l’acquisizione di conoscenze sulle piante attraverso una didattica attiva e basata sull’esperienza diretta, utilizzando come strumenti didattici anche la narrazione e le metafore. Nel primo capitolo si tratterà della biologia, la scienza che ha per oggetto di studio la vita. Verranno descritte le caratteristiche degli esseri viventi e la loro classificazione. Infine, verrà approfondito il tema delle piante, in particolare focalizzando l’attenzione sulle angiosperme (ovvero le piante a fiore), utilizzate per la sperimentazione descritta in questa tesi. Nel secondo capitolo verranno analizzate le diverse modalità con cui può essere affrontata la biologia a scuola. Per sua natura questa disciplina è appassionante perché tratta di argomenti che interessano direttamente l’uomo. Questa caratteristica deve essere valorizzata da una didattica che sia attiva e che metta lo studente nelle condizioni di scoprire e sperimentare. In seguito, verrà esposta una modalità innovativa per proporre l’insegnamento delle scienze a scuola; si tratta del progetto Learning in Depth (LiD) proposto dal teorico Kieran Egan. In questa sede si accennerà anche alla questione della scelta degli obiettivi e degli argomenti da affrontare a scuola e verrà analizzato quanto le Indicazioni Nazionali per il Curriculum (2012) riportano in merito alla biologia, nella sezione dedicata alla scuola dell’infanzia, ovvero il grado scolastico presso cui si è svolta la sperimentazione contenuta in questa tesi. Nel terzo capitolo si esporrà il modello di insegnamento narrativo delle scienze, che può essere utilizzato per sviluppare un curricolo per scuola dell’infanzia e primaria. In particolare verrà affrontato il tema delle metafore che, all’interno di una narrazione, vanno considerate come un mezzo, oltre che linguistico, cognitivo. La narrazione va quindi pensata come un tessuto connettivo all’interno del quale si organizzano image schemas e proiezioni metaforiche in grado di far interagire diversi domini, di estendere il significato di un termine e di permettere la categorizzazione e l’organizzazione della realtà. In particolare, verrà citata la teoria esperienziale della conoscenza di G. Lakoff e M. Johnson facendo riferimento anche ai concetti di metafora concettuale, image schema e a quello di Force Dinamic Gestalt (FDG), elaborato da Hans U. Fuchs. Inoltre, si delineerà la teoria della comprensione multipla di Kieran Egan per poi passare a trattare delle storie intese come strumento attraverso cui veicolare contenuti, in particolare scientifici. Infine si farà riferimento agli studi di Federico Corni e al suo progetto di tirocinio “Scienze in gioco”. Il quarto capitolo illustra l’esperienza svolta all’interno di una scuola dell’infanzia di Modena. La sperimentazione è stata condotta nell’ambito del progetto di tirocinio Scienze in gioco, che nasce dall’idea di utilizzare storie attraverso le quali veicolare concetti scientifici ai bambini. Nel concreto la sperimentazione condotta nasce con l’intenzione di dimostrare come sia possibile aiutare i bambini a raggiungere un buon livello di padronanza del concetto di trasformazione di vegetali, per mezzo delle forze della natura e attraverso l’esperienza diretta. Infine, a conclusione del percorso, si è pensato di utilizzare la narrazione mitica, per riprendere e verificare poi le conoscenze apprese.
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