Riassunto analitico
Questa trattazione si inserisce all'interno del progetto "Un credito di fiducia al bambino che apprende" a cui partecipano le sezioni dei 4-5 anni di alcune scuole dell'infanzia e scuole primarie della provincia di Reggio Emilia in classe prima e seconda. Viene descritta e analizzata l'attivazione di un intervento di identificazione precoce e di potenziamento per la letto-scrittura condotto in una classe prima di una scuola statale di Reggio Emilia nei mesi di febbraio-maggio dell'anno scolastico 2020-2021. Uno degli obiettivi principali del progetto è quello di promuovere interventi di identificazione precoce di eventuali difficoltà nel processo di apprendimento della letto-scrittura, senza alcuna pretesa di diagnosi. A tale obiettivo si aggiunge la necessità di allestire percorsi di recupero e potenziamento, considerando che l'apprendimento della letto-scrittura è caratterizzato da una forte soggettività interindividuale. Le prove di screening, insieme ad una conoscenza approfondita dei processi di apprendimento della letto-scrittura, costituiscono una risorsa molto utile nel lavoro dell'insegnante; permettono infatti di indagare l'avvenuta acquisizione dei prerequisiti fondamentali alla letto-scrittura, individuando eventuali anomalie e mettendo in atto percorsi di potenziamento adatti alle difficoltà rilevate. L'intervento di potenziamento permette di identificare i soggetti resistenti ad esso e quindi possibilmente "a rischio" di DSA, segnalandoli alle famiglie al fine di una presa in carico precoce. Nel capitolo 1 viene infatti evidenziata l'importanza dello screening in età precoce non solo per la possibilità di attuare un intervento riabilitativo condotto da uno specialistica, in sinergia con il lavoro scolastico, ma anche per la prognosi del disturbo, sia dal punto di vista didattico che emotivo-relazionale. Viene dunque affrontato il tema dei disturbi specifici di apprendimento, con particolare attenzione alla dislessia e alla disortografia e a ciò che la scuola è chiamata a mettere in atto per compensare alcuni apprendimenti che vengono ostacolati da tali neurodiversità. Nel secondo capitolo ci si concentra sui tempi e sulle modalità di apprendimento della letto-scrittura come abilità strumentale, mettendo in evidenza la peculiarità del codice scritto della lingua italiana che la rende una lingua "trasparente" e quindi più facile e immediata da apprendere. Vengono descritti i principali modelli presenti in letteratura per l'acquisizione della letto-scrittura: il modello a due vie di Coltheart (1987), il modello evolutivo stadiale di Frith (1985) e il modello della scrittura spontanea di Ferreiro & Teberosky (1992 [1985]). Tali modelli costituiscono un riferimento fondamentale per la didattica della letto-scrittura, suggerendo tempi e fasi da osservare e rispettare nell'insegnamento. Infatti, il capitolo si conclude con la valorizzazione del metodo fono-sillabico che la ricerca dimostra essere il più adatto per la lingua italiana. Il terzo ed ultimo capitolo approfondisce il progetto "Un credito di fiducia per il bambino che apprende", rispetto all'organizzazione, agli scopi e al contesto in cui si è realizzato il progetto di tirocinio. Vengono descritte le prove di screening somministrate nei due periodi dell'anno, febbraio e maggio, analizzando dettagliatamente le prove e i relativi errori e il percorso progettato e realizzato sulla base di questi, sia per il gruppo classe che per i bambini "a rischio". Il capitolo si conclude confrontando le prove pre e post potenziamento, mettendo in luce le evoluzioni e le criticità permanenti nella scrittura e nella lettura e come queste ultime possono coesistere ma anche essere talvolta indipendenti.
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