Riassunto analitico
Dal mio interesse per la lingua italiana è nato il desiderio di dedicare la tesi di laurea ad una ricerca sulle interazioni orali e sul modo in cui le esigenze di comunicazione a distanza, imposte recentemente dalla pandemia da SARS-CoV-2, condizionano queste interazioni. Più precisamente, questa tesi si propone di valutare se la partecipazione dei bambini ad una conversazione con un insegnante o un educatore possa essere condizionata dal canale e dal tipo di argomento, confrontando, da un lato, interazioni in presenza e a distanza e, dall’altro, interazioni su argomenti generali extrascolastici e su argomenti disciplinari di grammatica. Raccogliere informazioni su questi aspetti può essere utile anche nella prospettiva di individuare alcuni accorgimenti che possano rendere più efficaci e funzionali le interazioni in classe, sia in presenza che a distanza. Per la raccolta dei dati ho progettato quattro incontri, due in presenza e due a distanza, con quattro bambini di classe quarta primaria, frequentanti scuole diverse nel territorio modenese. Gli incontri sono stati organizzati nel modo seguente: incontro 1: conversazione in presenza su argomenti di vita quotidiana; incontro 2: conversazione in presenza su un argomento di grammatica italiana (l’articolo, parte I); incontro 3: conversazione a distanza su argomenti di vita quotidiana; incontro 4: conversazione a distanza su un argomento di grammatica italiana (l’articolo, parte II).
Il testo di Maria G. Lo Duca (2019), "Esperimenti grammaticali. Riflessioni e proposte sull’insegnamento della grammatica dell’italiano", ha rappresentato il modello per la conduzione delle due conversazioni sulla grammatica. Le conversazioni sono state videoregistrate e, successivamente, analizzate, considerando alcuni parametri linguistici che possono fornire informazioni sul grado di partecipazione: alternanza dei turni di parola, sovrapposizioni, disfluenze, ridondanze, ripetizioni, interruzioni, co-costruzioni, riferimenti deittici, riparazioni, marcatori del discorso, segnali comunicativi non verbali e variazioni dell’andamento prosodico.
Dall’analisi sono emerse differenze, a volte importanti, per alcuni dei parametri considerati. Indipendentemente dal tema trattato, il confronto fra le diverse conversazioni ha mostrato che i bambini si sentono più liberi di prendere la parola quando si trovano in presenza. Lo dimostra il fatto che l’alternanza dei turni di parola è più ricca, la frequenza delle sovrapposizioni, delle ripetizioni e dei segnali comunicativi non verbali è maggiore. Inoltre, per quanto in misura minore rispetto al canale, anche l’argomento della conversazione sembra condizionare la partecipazione del gruppo, così che i bambini sono risultati più spontanei e più liberi di prendere la parola nelle conversazioni su argomenti extrascolastici rispetto a quelle sulla grammatica.
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