Riassunto analitico
La presente tesi si prefigge di indagare come un laboratorio di biodanza a mediazione corporea possa divenire prezioso strumento per educare e sviluppare non solo la dimensione motoria ma altresì quella affettiva ed espressiva dei bambini all’interno della scuola primaria. Una prima parte, a matrice teorica, in seguito ad un breve excursus sulle fasi evolutive della danza attraverso i secoli, espone temi legati alla pedagogia del corpo, all’espressività corporea e al considerevole valore dell’educazione fisica all’interno della scuola primaria. Viene successivamente presentata la Biodanza, intesa e mostrata nelle sue origini, principi teorici, metodologie e setting, adattati ed estesi al contesto scolastico. Essa propone la valorizzazione dell’espressività delle differenze di ogni bambino attraverso una metodologia non solo inclusiva ma soprattutto in grado di dar voce alle diverse capacità motorie, espressive, affettive e cognitive. La seconda parte della tesi presenta invece un’esperienza di Biodanza, oggetto di indagine, realizzata con una classe quarta ed una classe seconda presso una scuola primaria di Reggio Emilia. I passaggi progettuali del percorso vengono scanditi dalla presenza di griglie osservative e descrittive, utilizzate insieme ai questionari somministrati ai bambini al termine degli incontri esperiti, utili a elaborare riflessioni ed esiti relativi alle capacità coordinavo- motorie, alla socializzazione e all’integrazione di ciascun gruppo e alle abilità espressive, comunicative ed affettive proprie del linguaggio non verbale, evidenziate in ciascuna classe. Una ricerca sul campo che pone in evidenza l’importanza dello sviluppo espressivo e comunicativo del corpo, dando ai bambini la possibilità di esprimersi facendo emergere le proprie peculiari potenzialità.
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