Riassunto analitico
Nell’ultimo decennio le aziende sanitarie si sono trovate a dover affrontare un profondo cambiamento, conseguenza di una modificazione della domanda si salute della popolazione, legata alla continua evoluzione del contesto sociale ed economico. La necessità di individuare soluzioni valide e sostenibili rispetto al panorama socio-sanitario italiano, spinge ad innovazioni di carattere organizzativo-gestionale, come l’implementazione di nuovi modelli che meglio si adeguano al contesto attuale. L’ospedale diviene il luogo di cura dell’acuzie e si integra con la rete dei servizi del territorio al fine di creare percorsi di cura attraverso cui costruire soluzioni adeguate ai bisogni di salute dei cittadini. La risposta sanitaria viene quindi differenziata e deve essere fornita in base alle reali necessità, a garanzia di efficacia, in termini di salute e di sostenibilità per il sistema sanitario. In questo ambito si inseriscono le nuove organizzazioni ad intensità di cura, caratterizzate da diversi livelli di risposta ai bisogni sanitari espressi dai cittadini, identificati attraverso accurata analisi e ripartiti in base alla capacità delle strutture di fornire le prestazioni necessarie in modo adeguato e sicuro. Nell’ambito di una riprogettazione dell’Azienda di Modena, si inserisce questo progetto di riorganizzazione di un ospedale spoke della rete, secondo i principi dell’intensità di cura; la metodologia di analisi proposta comprende i tradizionali indicatori sanitari, la valutazione della complessità assistenziale specifica del contesto, quale criterio fondamentale per la definizione delle aree di cura. Lo studio, effettuato all’ospedale di Vignola, ha l’obiettivo principale di individuare all’ingresso del paziente, il livello di complessità clinico assistenziale per fotografare l’intensità delle cure dell’area chirurgica. L’intensità di cura,intesa come la sintesi della componente clinica, l’instabilità, la criticità, la gravità e le comorbilità, e dell’intensità assistenziale, cioè il livello di dipendenza nel soddisfacimento dei bisogni di assistenza infermieristica: queste due tipologie di bisogno devono essere analizzate separatamente per poi produrne una sintesi. Misurare la complessità assistenziale è necessario a comprendere e a quantificare il bisogno d’assistenza dei pazienti afferenti alle strutture sanitarie;conoscere questo dato serve per programmare una risposta adeguata alla domanda, in termini di efficacia, e rispettosa dei vincoli di efficienza ed economicità. Gli strumenti di rilevazione della complessità assistenziale hanno l’obiettivo primario di fornire indicatori basati su criteri infermieristici; gli indicatori attualmente in uso (tasso medio di occupazione, indice di rotazione,degenza media, numero di ricoveri, case mix),sono influenzati prettamente da attività mediche non valutando quelle infermieristiche, anche se queste rivestono un ruolo primario sia nell’ambito del processo di cura che in rapporto al consumo di risorse. Lo strumento utilizzato nello studio integra elementi che esprimono la complessità assistenziale, l’instabilità clinica ed e’ rappresentativo della malattia principale, a garanzia di una risposta modulata ai reali bisogni dei pazienti che tenga conto del contesto e delle variazioni della domanda. I risultati dello studio di rilevazione della complessità assistenziale utilizzati nell’ambito del progetto,con indicatori tradizionali, come parametro per ridefinire l’organizzazione dell’area chirurgica di un ospedale spoke. In particolare la complessità assistenziale rilevata attraverso la raccolta dati effettuata nel setting in esame, diviene un criterio fondamentale nella definizione e dimensionamento delle aree nel progetto di riorganizzazione dell’ambito chirurgico.
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