Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi si basa su un’analisi della fiaba “La Bella e la Bestia” e della sua trasposizione nei numerosi media, da quello letterario a quello cinematografico. Nel primo capitolo faremo un’analisi generale del genere fiabesco, partendo dalle sue origini. Verrà descritta la modalità di utilizzo della fiaba nel contesto scolastico e del ruolo fondamentale che hanno alcuni medium nella sua diffusione, come la letteratura, il teatro, il cinema, l'arte e la pubblicità. Nel secondo capitolo, invece, inizierò a parlare della fiaba “La Bella e la Bestia”, di come il mito si è evoluto in fiaba e, successivamente, descriverò le funzioni, la struttura e le caratteristiche di questa fiaba. Vedremo come questa fiaba in particolare, in funzione delle sue caratteristiche basilari, si presti particolarmente alla trasmissione attraverso diversi media. Vedremo i temi e i motivi ricorrenti della fiaba e della figura femminile di Belle, la protagonista, e infine vedremo quali funzioni educative svolge questa fiaba in particolare. Nel terzo capitolo, invece, vedremo il percorso di evoluzione della fiaba “La Bella e la Bestia” nella letteratura europea, partendo dalla sua variante più antica fino ad arrivare ai giorni nostri, passando attraverso le sue due versioni più celebri, che sono quella di Madame Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve (1740), e quella di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (1756). Quest'ultima è la versione definitiva, quella che ha ispirato i successivi adattamenti e trasposizioni in ambito teatrale, cinematografico e iconografico. Utilizzando le 31 funzioni di Propp, faremo un confronto tra "Amore e Psiche" di Apuleio, ritenuto da molti studiosi la versione più antica della fiaba, "Il Serpente" di G. Basile, concepito per il pubblico adulto della corte napoletana, e "La Bella e la Bestia" di Mme de Beaumont, pensata invece per i più giovani. Infine, vedremo come la fiaba si inserisca nel moderno genere letterario della fan-fiction, nel quale le storie possono essere alterate e reinventate. In questo modo “La Bella e la Bestia” può essere sottoposta a ulteriori metamorfosi. Nel quarto capitolo analizzeremo e metteremo a confronto le recenti trasposizioni cinematografiche della fiaba, dal film d'animazione di Walt Disney (1991), fino all'omonimo film francese di C. Gans (2014). Parlerò anche delle strategie che sono state adottate in ambito cinematografico per l'adattamento della fiaba, e infine della sua trasposizione in ambito televisivo, soprattutto per quanto riguarda le serie tv. Nel quinto capitolo vedremo le versioni teatrali della fiaba, tra cui i più celebri sono il musical di Broadway del 1994, versione teatrale del film d'animazione, che ha avuto un successo tale da essere riproposto e riprodotto in giro per il mondo, e l'opera lirica intitolata “Zémire et Azor” del 1771, su libretto di J.F.Marmontel e composta da A.Grétry, ispirata alla fiaba di Beaumont. Nel sesto e ultimo capitolo vedremo come l'arte iconografica veicola la fiaba, trattando in particolare le illustrazioni più celebri che si possono trovare nei libri per bambini; vedremo, inoltre, come una nuova forma d'arte , denominata “concept art”, sta prendendo vita tramite il web e infine tratterò il rapporto de “La Bella e la Bestia” con le immagini pubblicitarie. L'obiettivo di questa tesi è quello di capire in che modo la Bella e la Bestia abbia subìto numerose trasformazioni, pur mantenendo inalterata l'essenza della sua trama, nel corso dei secoli, passando dalle più antiche forme narrative, come la trasmissione orale, fino alla trascrizione sulla carta, dalla rappresentazione teatrale a quella cinematografica, e infine dall'arte iconografica al marketing. Grazie a questi medium, ancora oggi la Bella e la Bestia, conosciuta in tutto il mondo e presente in numerose varianti, è in grado di catturare l'attenzione di adulti e bambini.
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