Riassunto analitico
“Ed ecco, intanto, che me n’era venuto! Non mi conoscevo affatto, non avevo per me alcuna realtà mia propria, ero in uno stato come di illusione continua, quasi fluido, malleabile; mi conoscevano gli altri, ciascuno a suo modo, secondo la realtà che m’avevano data; cioè vedevano in me ciascuno un Moscarda che non ero io non essendo io propriamente nessuno per me: tanti Moscarda quanti essi erano, e tutti più reali di me che non avevo per me stesso, ripeto, nessuna realtà.” A venirci incontro in questa citazione è una crisi dell’essere umano e una frammentazione dell’io e della propria identità. Si riconosce un uomo che perde la propria unità di coscienza e vive in una realtà frantumata e dominata dal caos, ove non è possibile una esistenza autentica ed è necessario indossare una maschera e assumere un ruolo preciso entro la società in cui si vive. Si considerano La società dell’incertezza di Zygmunt Bauman, Amleto di William Shakespeare, I promessi sposi di Alessandro Manzoni e Pastorale americana di Philip Roth. Zygmunt Bauman ne La società dell’incertezza offre una immagine dell’umanità attuale e delle sue paure. Egli vede l’uomo immerso in una realtà in cui dominano un disordine costante, un flusso continuo, un movimento perpetuo, per cui non vi è nulla di stabile e duraturo. È una realtà ove è difficile instaurare vere relazioni e progetti solidi e volti a costruire un futuro. William Shakespeare nell’Amleto riflette l’ambiguità, l’introspezione e lo smarrimento dell’uomo dinnanzi alla ricerca di una essenza della propria vita. Il protagonista è solo di fronte alla propria coscienza e alla propria ragione. Il mondo è “fuori squadra” e tocca a lui ristabilire l’ordine autentico. Amleto, colui che mai agisce d’istinto, colui che pensa tanto, agisce solo in ultima analisi e vuole riconoscere e difendere la propria vera identità. Alessandro Manzoni ne I promessi sposi focalizza l’attenzione sull’innominato e i sentimenti che lo assalgono in un momento in cui vive un grande turbamento entro il suo animo. Egli è uomo di una grande forza. La sua vita, sino a quel momento, è disseminata di morte e violenza. Un sentimento per lui sconosciuto irrompe. Si assiste a una frantumazione dell’io. Un tormento, il combattimento interiore tra quanto egli era e quanto è, lo assilla di continuo. Ecco la speranza: può esserci ancora una possibilità di riscatto per quell’animo tremendo? Philip Roth in Pastorale americana offre un’immagine dell’America come paese del sogno di ogni essere umano. Philip Roth presenta la vita di un uomo eccezionale, bellissimo, colui che ha ogni elemento per condurre una vita felice, priva di alcun male. Ma una serie di eventi distruggono in lui quel sogno. Philip Roth narra del percorso interiore di un uomo che vede crollare all’improvviso una identità che pareva pura, solida e inattaccabile, quasi sia colpita da un fulmine, e si ritrova smarrito, pur volendo continuare a difendere, sempre, la sua famiglia e la sua figura di padre modello. Da Amleto a Seymour, attraverso l’innominato manzoniano, le opere letterarie oggetto del nostro studio suggeriscono la possibilità di una riflessione pedagogica.
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