Riassunto analitico
Background La SLA è una patologia rara e complessa che coinvolge tutto il nucleo familiare del malato. Le evidenze scientifiche e le linee guida dell’EFNS pongono l’accento sull’importanza di una presa in carico multidisciplinare e coordinata per tale patologia. Efficaci canali di comunicazione sono essenziali per garantire continuità assistenziale tra Ospedale, Territorio e i Servizi di cure palliative. Proprio per rispondere alla necessità di continuità assistenziale, l’Azienda Ausl di Reggio Emilia da alcuni anni sta lavorando alla realizzazione di un PDTA interaziendale dedicato ai pazienti affetti da SLA. Il presente scritto prende vita all’interno di tale lavoro, rilevando il bisogno di riorganizzazione dei Servizi che intervengono nella gestione di tale patologia per rispondere alla necessità di continuità assistenziale. Metodi Con questo elaborato si è cercato di riflettere sulla riorganizzazione dei nostri Servizi, in particolare da un punto di vista infermieristico, alla luce delle linee guida e delle evidenze scientifiche riguardanti la SLA. Si fa particolare riferimento a nuove figure professionali che facilitino l’applicazione delle buone pratiche assistenziali e che favoriscano una presa in cura globale del malato. Obiettivi Analizzare le tappe salienti del PDTA della SLA. Individuare le criticità organizzative dei nostri servizi per una presa in carico globale del malato. Descrivere modelli organizzativi utili per rispondere al bisogno di continuità assistenziale. Ipotizzare Nursing Sensitive Outcomes misurabili nel PDTA della SLA. Conclusioni Obiettivo primario nei percorsi per pazienti con SLA risulta essere un approccio multidisciplinare e integrato abbinato ad una continuità assistenziale. Per la realizzazione di quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza che i Servizi, con i quali viene in contatto il paziente con SLA, siano organizzati in modo tale da favorire la comunicazione e una presa in carico personalizzata del paziente. A tal proposito si sono individuati il Case Management e il Primary Nursing quali modelli organizzativi favorenti la continuità assistenziale. Ipotizzando l’introduzione di tali modelli sarebbe utile misurare l’impatto di tale innovazione in termini di outcomes raggiunti sul paziente, di soddisfazione per le cure ricevute e di ottimizzazione delle risorse impiegate.
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