Riassunto analitico
La Sindrome di Asperger (Asperger, 1944) negli ultimi anni, ha assunto sempre più il significato, improprio, di una relazione tra deficit e genio. Si tratta principalmente di persone che possiedono un quoziente intellettivo superiore alla media ma che allo stesso tempo, nonostante queste loro capacità, vengono emarginati da una società ricca di pregiudizio e che si sofferma sui loro problemi visibili, non riuscendo ad adottare una visione che vada ben oltre questo. In una società stereotipata come la nostra, tutto ciò che viene percepito come diverso e non consono alla normalità, tende a essere emarginato. Partendo da un’analisi dell’impronta diagnostica, si intende studiare e approfondire i tratti identificativi di questa sindrome. Il dibattito che si è tenuto riguardo ad una chiara definizione della sindrome la dice lunga, in quanto i confini di questo disturbo sono sempre più sfumati, tanto da rendere, talvolta, difficoltosa la diagnosi, definendola come un disturbo “borderline”. Inoltre, è ancor più vivo il dibattito tra gli esperti, i quali discutono sul fatto che la Sindrome di Asperger si tratti di una forma meno severa di autismo, viste alcune caratteristiche pressoché simili tra le due patologie oppure che essa sia un disturbo a sé stante. A tal proposito sono importanti i contributi dati dagli studiosi che si sono occupati di identificare questa sindrome, nel corso degli anni, da Ewa Ssucharewa passando per Leo Kanner, fino ad arrivare ad Hans Asperger, il cui nome è indissolubilmente legato alla sua ricerca più famosa, quella effettuata sui bambini che osservava e studiava nella clinica viennese negli anni Quaranta. La Sindrome di Asperger viene collocata nel DSM- IV tra i disturbi pervasivi dello sviluppo, e tuttora rimane il dubbio che essa sia una forma mite di autismo oppure debba essere considerata come un disturbo autonomo. Nel primo capitolo di questo elaborato si intende riportare brevemente una definizione di Disturbo dello Spettro Autistico come introduzione alle tematiche successive, facendo riferimento al DSM-V, il quale classifica questa condizione al di sotto della categoria denominata Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Inoltre, si analizzeranno sinteticamente le origini di questa condizione, le sue manifestazioni, la classificazione diagnostica e i modelli interpretativi correlati ad essa. Nel secondo capitolo, verrà delineata in maniera più approfondita quella che è invece, la Sindrome di Asperger, focalizzandoci su una descrizione della sindrome e il suo inquadramento diagnostico che riportano la classificazione più recente del DSM-52 e l’ICD-103, per poi passare alla citazione dei suoi principali elementi distintivi, che verranno poi approfonditi nel capitolo successivo per giungere infine alla diagnosi di questo disturbo, prendendo in riferimento il riconoscimento della patologia e gli ipotetici aiuti che sarebbero necessari al soggetto in questione. In questo elaborato si intende descrivere le principali caratteristiche della sindrome di Asperger e gli interventi educativi adatti ad aiutare i bambini che ne soffrono con l’obiettivo di comprendere al meglio le loro difficoltà con l’obiettivo di superarle e riuscire a condurli in un percorso di vita sano e autonomo. Nel terzo capitolo invece verranno delineati quelli che sono i tratti distintivi principali che possono emergere nelle persone a cui è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, tra cui: il comportamento sociale, il linguaggio, gli interessi e le abitudini, la goffaggine motoria, la sensibilità sensoriale e le abilità cognitive.
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