Riassunto analitico
L’immigrazione africana che negli ultimi anni ha caratterizzato il bacino del Mediterraneo è la più importante che l’Unione Europea sta affrontando dal secondo dopoguerra. Milioni di migranti scappano dal loro paese d’origine alla ricerca di una vita migliore in un’Europa che è vista come la nuova El Dorado. Ma com’è percepita quest’ondata migratoria dai paesi europei? Qual è la loro reazione? Per questo è necessario capire come il fenomeno è gestito a livello sovranazionale e come a livello nazionale. Per trovare la risposta più veritiera possibile, sono stati consultati principalmente i documenti ufficiali delle istituzioni interessate, Unione Europea e governi interni, e gli articoli di giornale delle maggiori testate nazionali in modo da avere dati certi e fatti di cronaca autentici. L’obbiettivo di questo elaborato è capire come siamo arrivati all’attuale politica d’immigrazione e se essa viene rispettata. Nel primo capitolo, dopo un primo inquadramento storico-organizzativo dell’Unione europea, si passa alla presentazione della politica comune di immigrazione e asilo, che in realtà non è altro che una serie di linee guida per gli Stati membri, perché a livello nazionale ogni paese definisce la propria politica d’immigrazione autonomamente. Si è deciso così portare in esame due Stati, l’Italia e la Francia; la prima in quanto paese di approdo e la seconda in quanto paese di destinazione. Nel capitolo successivo viene presentata l’immigrazione dal punto di vista italiano, un paese che nel secolo scorso è passato da paese d’emigrazione a paese d’immigrazione. Questa inversione di marcia ha portato ad un interessamento verso la politica di immigrazione sempre maggiore fino ad arrivare ai giorni nostri con il Ministro dell’Interno di Matteo Salvini, che già in campagna elettorale aveva fatto del contrasto dell’immigrazione irregolare uno dei suoi capisaldi. Nel capitolo viene posta particolare attenzione al sistema di accoglienza italiano, che con il ministro Salvini è stato riformato, e al minore straniero non accompagnato, che regolare o irregolare non può essere abbandonato. Per non rimanere solo sul piano teorico, vengono riportati due casi di attualità che mostrano come l’Italia reagisce allo sbarco di migranti nel suo territorio da parte di ONG straniere, non tanto nei confronti dei migranti quanto nei confronti dell’UE. Al contrario dell’Italia, la Francia è sempre stata un paese di immigrazione, infatti la legislazione francese in materia è molto più ricca rispetto a quella italiana. Nel terzo capitolo, a una prima parte storico-normativa, che dai primi del Novecento arriva ai nostri giorni con la Repubblica di Emmanuel Macron, segue un approfondimento legislativo della condizione del minore straniero non accompagnato e una descrizione del sistema di accoglienza francese, simile ma allo stesso tempo diverso da quello italiano. Al termine del capitolo vengono riportati degli esempi di attualità che rivelano una doppia reazione all’attraversamento irregolare della frontiera italo-francese: c’è chi aiuta e chi contrasta. Nelle conclusioni sono analizzate le principali cause d’emigrazione africana e in base ad esse vengono individuate le diverse tipologie di migrante, infine vengono esaminate le maggiori criticità riscontrate dai paesi per la gestione dell’accoglienza di questa ondata migratoria che, essendo così vasta, è difficile sia da tenere sotto controllo che da fermare.
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Abstract
L’immigration africaine qui a caractérisé le bassin méditerranéen ces dernières années est la plus importante que l’Union Européenne affronte depuis le deuxième après-guerre. Des millions de migrants fuient leur pays d’origine à la recherche d’une vie meilleure dans une Europe qui est considérée comme le nouvel El Dorado. Mais comment cette vague migratoire est-elle perçue par les pays européens ? Quelle est leur réaction ? Pour cela, il faut comprendre comment le phénomène est géré au niveau supranational et au niveau national. Pour trouver la réponse la plus véridique possible, on a consulté les documents officiels des institutions concernées, de l’Union européenne et des gouvernements, et les articles des principaux journaux nationaux afin d’avoir des données fiables et des faits divers authentiques. L’objectif de ce projet est de comprendre comment nous sommes parvenus à l’actuelle politique d’immigration et si elle est respectée.
Dans le premier chapitre, après un premier encadrement historico-organisationnel de l’Union européenne, on passe à la présentation de la politique commune d’immigration et d’asile. En fait, elle n’est qu’une série de lignes directrices pour les États membres, parce qu’au niveau national, chaque pays définit sa propre politique d’immigration de manière autonome. Il a été décidé d’examiner deux États, l’Italie et la France, le premier en tant que pays du port et le second en tant que pays de destination. Le chapitre suivant présente l’immigration du point de vue italien, un pays qui, au siècle dernier, est passé de pays d’émigration à pays d’immigration. Ce revirement a conduit à un intérêt croissant pour la politique d’immigration jusqu’à nos jours avec le Ministre de l’Intérieur de Matteo Salvini, qui, dès la campagne électorale, avait fait du contraste de l’immigration irrégulière l’un de ses points forts. Dans ce chapitre, une attention particulière est accordée au système d’accueil italien, qui a été réformé avec le ministre Salvini, et au mineur étranger non accompagné, qui ne peut pas être abandonné. Pour ne pas rester seulement sur le plan théorique, on rapporte deux cas d’actualité qui montrent comment l’Italie réagit au débarquement de migrants dans son territoire par des ONG étrangères, pas tant à l’égard des migrants qu’à l’égard de l’UE. Contrairement à l’Italie, la France a toujours été un pays d’immigration, en fait, la législation française en la matière est beaucoup plus riche que celle italienne. Dans le troisième chapitre, à une première partie historico-normative qui depuis le début du XXe siècle arrive à nos jours, avec la République de Emmanuel Macron, s’ensuit un approfondissement législatif de la condition du mineur étranger non accompagné et une description du système d’accueil français, similaire mais en même temps différent de celui de l’Italie. À la fin du chapitre, on trouve des exemples d’actualité qui révèlent une double réaction à la traversée irrégulière de la frontière italo-française, avec ceux qui aident et ceux qui contrastent.
Les conclusions analysent les principales causes de l’émigration africaine et identifient les différents types de migrants enfin, les principaux problèmes rencontrés par les pays pour la gestion de l’accueil de cette vague migratoire qui, étant si vaste, est difficile à maîtriser et à arrêter.
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