Riassunto analitico
Background Si sta diffondendo un nuovo modello organizzativo ospedaliero per "Intensità di Cura" in diverse regioni italiane, tra cui l'Emilia Romagna. La riorganizzazione vede al centro delle cure il paziente e prevede una rimodulazione in aree differenziate secondo le modalità assistenziali e l'intensità delle cure richieste. Non più reparti, ma aree omogenee che accolgono le differenti tipologie di pazienti, tali nuove piattaforme logistiche sono suddivise in bassa intensità, media intensità ed alta intensità. L’Ospedale di Sassuolo ha preso parte alla riorganizzazione per garantire una migliore risposta terapeutica, consolidare l’organizzazione per processi e calibrare le risorse a seconda del bisogno clinico-assistenziale del paziente. A due anni dall’applicazione del modello non sono presenti dati sull’andamento della riorganizzazione. Materiali e metodi È stato condotto uno studio pilota, di tipo qualitativo, con l’obiettivo di analizzare le criticità dei percorsi e dei processi presso l’ospedale di Sassuolo riorganizzato, ma ancora in fase di sperimentazione. Il quesito di ricerca si prefigge di esaminare il vissuto del professionista e l’assistenza erogata al paziente, evidenziare eventuali criticità e punti di forza del nuovo modello ed accogliere proposte di miglioramento e suggerimenti. È stato scelto un campione di convenienza multi-disciplinare comprendente medici, infermieri e operatori socio sanitari, operanti all’interno dell’Area Medica (PS e aree a Media, Bassa ed Alta Intensità), per ottenere una visione globale del vissuto all’interno della nuova organizzazione. Il personale convocato, che ha aderito allo studio è stato suddiviso in due focus group, costituiti da 12 persone ciascuno. Gli incontri, coordinati da un esperto in materia, si sono svolti in Ottobre 2016. I punti discussi si sono focalizzati sulla situazione organizzativa attuale, seguendo il percorso del paziente all’interno dell’intensità di cura: quali processi risultano critici (dall’ingresso in PS, alla presa in carico, negli spostamenti nelle differenti aree e nel passaggio delle informazioni, sino alla dimissione); quali strumenti sono utilizzati per la comunicazione, pianificazione e registrazione delle attività; il funzionamento dei servizi di supporto e diagnostica; il carico di lavoro. Infine, è stato chiesto di esporre eventuali proposte di miglioramento e altre criticità emerse. I dati ottenuti sono stati trascritti ed analizzati tramite una sintesi narrativa. Risultati Dai focus group sono emerse diverse problematiche e criticità. È emersa una buona collaborazione e integrazione tra i membri dell’équipe, talvolta con alcune difficoltà comunicative, mentre gli strumenti in uso garantiscono la continuità assistenziale del paziente nei trasferimenti tra le diverse aree. É emersa la necessità di condivisione di informazioni tra i medici del PS e i medici accettanti i ricoveri per definire il percorso del paziente. Sono stati rilevati problemi logistici e strutturali, un elevato carico di lavoro e la necessità di una nuova analisi del fabbisogno di personale per le diverse aree. È stata ottimizzata la gestione dei posti letti tramite la cabina di regia, in particolare sono stati convogliati i pazienti critici nel reparto di alta intensità. Infine, sono stati riportati eccellenti risultati nella gestione delle dimissioni protette. Conclusioni Sono state rilevate diverse criticità all’interno del nuovo modello, in linea con quanto riportato nelle principali esperienze nazionali presenti in letteratura L’organizzazione per intensità di cura è un modello in evoluzione, pertanto occorre adattarlo alle nuove esigenze e ai bisogni di salute della popolazione, monitorando e correggendo le carenze e le problematiche emerse. Risulta inoltre di fondamentale importanza investire sui professionisti, supportandoli ed incentivandoli, per superare la resistenza fisiologica al cambiamento.
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