Riassunto analitico
La presente tesi affronta il tema della comprensione del testo e la sua promozione, riservando un particolare riguardo alla scuola dell’infanzia. Nel primo capitolo si è tracciato un quadro della letteratura di riferimento adottando un approccio che “simula” ciò che sembra avvenire nella mente del lettore quando incontra un testo. Questo perché prima di parlare di promozione e di didattica della comprensione, è necessario conoscere e lavorare sulle componenti cognitive e non, che sottendono tale processo. Nella vastità della letteratura disponibile è stato privilegiato il punto di riferimento che maggiormente ha dato numerosi contributi alla ricerca di base sulla comprensione del testo: quello della psicologia cognitivista, riprendendo il modello di comprensione proposto da Kintsch e van Dijk. Nel secondo capitolo, mi sono interrogata sulle strategie che la scuola può impiegare per sostenere i suoi alunni nello sviluppo delle abilità necessarie al processo di comprensione, per questo sono state illustrate alcune tecniche didattiche volte alla stimolazione della comprensione messe a punto e sperimentate negli ultimi decenni. La rassegna non ha inteso presentare in modo esaustivo la totalità delle esperienze di stimolazione presenti in letteratura; infatti, l’intento principale era di proporre delle riflessioni rispetto a come le conoscenze provenienti dalla ricerca psico-educativa nell’ambito della comprensione del testo potessero essere incluse nella pratica scolastica. Il terzo capitolo entra nel vivo della ricerca da me condotta presso una scuola dell’infanzia. Nello specifico, l’obiettivo principale del percorso di ricerca è stato quello di verificare l’efficacia di un intervento di stimolazione delle abilità di comprensione in una sezione di bambini di cinque anni mediante l’uso di sequenze di immagini, cartoni animati e immagini singole. Per proporre attività di promozione dell'abilità di comprensione non è infatti necessario, come spesso si è convinti, aspettare che i bambini sappiano leggere. I risultati della ricerca dimostrano che l’intervento sperimentale centrato sulla comprensione dei testi visivi incrementa la capacità di comprensione dei testi orali tra i bambini di cinque anni soprattutto nella capacità di compiere inferenze, e in particolare nei soggetti con maggiori difficoltà. Contribuiscono, inoltre, a dimostrare che, indipendentemente dal tipo di materiale visivo utilizzato, immagini singole, sequenze di immagini o cartoni animati, la produzione di inferenze si conferma un’abilità al tempo stesso cruciale e modificabile attraverso interventi di stimolazione mirati. Inoltre, l’analisi delle principali difficoltà che hanno riscontrato i bambini durante la sperimentazione nella lettura dei testi visivi testimonia la correlazione tra la comprensione delle immagini e quella dei testi verbali. La lettura e le abilità sottese al processo di comprensione sono competenze indispensabili per accedere a qualunque altra forma di sapere: consentono all’individuo di sapersi orientare nei contesti scolastici, ma soprattutto nella vita civile, sociale, culturale e politica, per questo la comprensione non deve essere promossa solamente per la buona riuscita scolastica degli alunni. Sollecitare tali abilità nella scuola dell’infanzia assume, oggi più che mai, un valore di prevenzione: essa può “insegnare” ai bambini come interagire con successo con i testi, ossia può sollecitare la capacità di compiere quelle operazioni cognitive comunemente coinvolte nella comprensione, attraverso una molteplicità di attività centrate sull’impiego e sulla comprensione di molteplici materiali, dal libro senza parole, alla narrazione e al racconto orale. L’intervento sperimentale proposto, nella sua semplicità e nella sua efficacia, è la dimostrazione che è possibile farlo.
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