Riassunto analitico
In questo studio parleremo di un integratore vitaminico A, D₃ ed E, microincapsulato resistente al rumine utilizzato in Italia e all’estero con ottimi risultati. L’evoluzione delle produzioni animali, in particolare le vacche, verso tecniche d’allevamento sempre più intensive hanno fatto sì che il fabbisogno vitaminico aumentasse notevolmente. Particolare attenzione deve essere osservata nei riguardi delle vitamine liposolubili A, D₃, E, per le quali gli apporti alimentari risultano spesso insufficienti e possono portare a gravi carenze fino alla morte dell’animale. Se le vitamine vengono somministrate in forma libera subiscono una grande degradazione (70-90% per la vitamina A e 10-60% per la vitamina E e D₃). Mentre come dimostra uno studio condotto in vivo, le vitamine protette di questo prodotto vengono degradate limitatamente durante il processo digestivo: 7,5% per la vitamina A, 6,6% per la vitamina D₃ e 4,9% per la vitamina E. L’integrazione vitaminica risulta avere effetti positivi sullo stato di salute dell’animale, sull’efficienza produttiva e riproduttiva. In questa ricerca abbiamo messo a punto un metodo che verrà utilizzato all’interno dell’azienda al fine di valutare la concentrazione delle vitamine presenti all’interno dell’integratore. Il metodo si basa sull’utilizzo di cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) utilizzando una lampada UV, come fase mobile una soluzione di metanolo e acqua (95:5), colonna Kinetex. Le vitamine presentano picchi di assorbimento pari a 325 nm per la vitamina A e 265 nm per le vitamine D₃ ed E. Dopo aver testato che il metodo consente l’identificazione e la titolazione delle vitamine A, D₃ ed E in maniera ottimale, lo abbiamo convalidato valutando: specificità, accuratezza, precisione e linearità. Abbiamo stimato la specificità del metodo valutando la capacità di risoluzione delle vitamine da possibili interferenze con altri componenti del prodotto. I risultati hanno evidenziato come gli eccipienti non influiscano sull’analisi. Per la linearità abbiamo titolato mediante HPLC cinque soluzioni a diverse concentrazioni degli standard delle singole vitamine e abbiamo potuto constatare come tra le diverse concentrazioni delle singole vitamine vi fosse una corrispondenza lineare. Per la precisione il test è stato ripetuto da tre operatori diversi in tre giorni differenti con tre fasi mobili, HPLC, campioni e materie prime diverse. In questo modo è stata approvata la riproducibilità del metodo basandosi sui valori della varianza ottenuti che erano omogenei tra loro e il C calcolato è risultato inferiore al C critico, quindi il metodo è ripetibile. Infine abbiamo studiato l’accuratezza sulla forma farmaceutica con concentrazioni diverse di vitamine rispetto all’integratore: 75, 100 e 125%. Anche in questo caso le varianze calcolate sono risultate omogenee e il C calcolato è inferiore del C critico. Il metodo ha superato tutti i test ed è stato approvato.
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