Riassunto analitico
Gli oli essenziali sono delle miscele di diverse sostanze organiche, volatili, di consistenza oleosa, generalmente liquidi a temperatura ambiente, incolori o colorati, di odore aromatico, insolubili in acqua ma solubili in solventi organici. Sono presenti principalmente in fiori, foglie, fusti, corteccia, rizoma e legno. Svolgono diverse funzioni essenziali come attirare gli insetti favorendo l’impollinazione, difendere dagli attacchi dei parassiti e inoltre sono utili nella rimarginazione e disinfezione delle ferite. Oltre a queste attività, gli oli essenziali vengono utilizzati anche nell’industria farmaceutica e cosmetica. Possiedono attività antinfiammatoria, antiradicalica, digestiva, carminativa, spasmolitica e antimicrobica. I loro costituenti principali sono i terpeni, sostanze che derivano dalla condensazione di più unità isopreniche (unità costituite da cinque atomi di carbonio), classificate in base al numero di unità isopreniche che contengono. Data la complessa composizione di tali oli, variabile per specie di appartenenza, ma spesso differente anche all’interno della stessa specie (chemiotipo) è importante la loro caratterizzazione fitochimica, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Tali indagini sono essenziali anche per ipotizzare l’eventuale attività biologica o per correlare l’azione dimostrata a specifici componenti. Attualmente esistono allarmanti segnalazioni in campo sanitario: aumento delle patologie croniche incurabili, continue emergenze infettive, progressiva penuria di farmaci, incremento di reazioni immunologiche inattese. Da ciò emerge l’esigenza che il mondo scientifico si dedichi alla ricerca di nuove classi di molecole sicure ed efficaci nel campo del "naturale", a difesa dell’ambiente e dell’alimentazione. Recentemente gli oli essenziali sono appunto tornati ad essere oggetto di studio per le loro proprietà antibatteriche in diversi settori: alimentare, fitosanitario, veterinario e in medicina. Fra questi ambiti è emerso il loro potenziale impiego in odontoiatria in quanto è stato dimostrato la loro capacità di inibire la co-aggregazione di microorganismi primi colonizzatori e quelli successivi, che causano la formazione della placca dentale, in particolare contro Streptococcus pyogenes e Streptococcus mutans. Al fine di indagare queste possibili applicazioni, nell’ambito della mia tesi di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, mi sono dedicata alla selezione di molecole e complessi di origine naturale come farmaci efficienti e sicuri utili per l’impiego in odontoiatria. Il seguente progetto ha riguardato in particolare l’analisi fitochimica GC-MS e GC-FID dei seguenti oli essenziali: Illicium verum Hooker, Cinnamomum zeylanicum Ness, Syzygium aromaticum L. Eucaliptus globulus Labill, Leptospermum scoparium J.R. Et G. Forst, Mentha arvensis L., Mentha piperita L. Myrtus communis L., Salvia officinalis L., Melaleuca alternifolia Cheel, Rosmarinus officinalis L., Lavandula x hybrida Grosso e Sumiens, Thymus vulgaris L. e Thymus capitatus L. Successivamente, considerata l’attività antimicrobica descritta in letteratura per ciascun olio essenziale sono stati preparati dei collutori, poi applicati in clinica per la cura di parodontiti.
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