Riassunto analitico
Negli ultimi decenni l’interesse verso i composti organici contenenti il gruppo boronico è cresciuto in modo esponenziale. Accanto al loro ben noto impiego come utili intermedi di reazione nella formazione dei legami C-C, C-N e C-O (ad esempio le Suzuki-Miyaura e Chan-Lam coupling), è in rapida espansione l’applicazione di questi composti in campo farmaceutico come inibitori delle proteasi. Particolare attenzione è stata rivolta nei confronti dell’inibizione delle β-lattamasi nella lotta contro le resistenze batteriche, dove si è osservato l'inattivazione di questo enzima da parte di acidi boronici che si comportano come inibitori analoghi dello stato di transizione. Il gruppo di ricerca presso il quale ho svolto il mio lavoro di tesi ha recentemente individuato nella molecola S02030, un acido 2-([1,2,3]triazol-1-il)-etanboronico, un eccellente inibitore di β-lattamasi. Gli studi condotti hanno evidenziato come, rispetto agli analoghi fenilici, l’anello triazolico sia responsabile di una maggiore efficacia migliorando sia il riconoscimento molecolare che la penetrazione cellulare. L'analisi della struttura cristallografica del complesso inibitore/beta-lattamasi ha tuttavia suggerito modificazioni del pattern di sostituzione dell’anello triazolico. La sintesi di questi nuovi inibitori vede come intermedio chiave un triazolo recante la funzione boronica in posizione 5. La scarsità di dati presenti in letteratura sulla sintesi e sulla stabilità di 1,2,3,-triazoli contenenti il gruppo boronico direttamente legato ai carboni dell’anello – sono infatti presenti solo due fonti a riguardo – ci ha portato all’esplorazione di una via sintetica per ottenere tali intermedi-chiave. In questa tesi si riportano gli sforzi volti all’ottenimento del triazolo-5-boronato tramite iniziale cicloaddizione rame catalizzata (CuAAC) tra SEM-azide (SEM = trimetilSililEtilossiMetil) e un opportuno alchino presentante il gruppo R selezionato (fenile, TMS, carbonile, alchile, benzilossimetile), seguita da boronazione via metallazione e reazione con borato trialchilico. I risultati ottenuti indicano la bontà della via di sintesi delle molecole progettate, ma nel contempo evidenziano l'intrinseca instabilità di questo tipo di composti, che subiscono rapida protodeboronazione, pregiudicando seriamente il loro uso come intermedi di sintesi. La protezione del gruppo boronico come pinandioestere migliora in parte la stabilità consentendo l’isolamento e la purificazione dei prodotti. Buona stabilità è invece raggiunta per i derivati boronici con l’acido protetto come MIDA derivato (MIDA = N-MetilImminoDiAcetico).
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