Riassunto analitico
Nel 1986 venne descritto per la prima volta un vero e proprio sistema immunitario indipendente localizzato a livello cutaneo: il Sistema Immunitario Cutaneo. L’efficienza di tale sistema è fondamentale per assicurare i normali processi riparativi, protettivi e rigenerativi della cute. Infatti, esso non funziona correttamente, l’omeostasi cutanea viene garantita. Al contrario quando essa vien meno si è più suscettibili ai danni provenienti dall'ambiente esterno. Una ridotta funzionalità e controllo del sistema immunitario cutaneo è ciò che avviene fisiologicamente con l’avanzare dell’età, in cui si genera immunosoppressione responsabile di un inefficace meccanismo di difesa e quindi di un declino dell’abilità individuale di adattamento ai fattori di stress ambientali, responsabili dell’aggravamento dell’invecchiamento “programmato”. In questo modo ci saranno molti più danni cellulari che favoriranno la comparsa dei segni visibili del tempo, quali rilassamenti cutanei e quindi rughe, perdita di elasticità e pigmentazioni indesiderate. Una delle specie cellulari che subisce le modificazioni più importanti in tale processo degenerativo è la cellula di Langerhans, considerata a tutti gli effetti la “sentinella” per eccellenza dell’immunità innata, indispensabile quindi per l’attivazione della risposta immunitaria. Ciò che si verifica in queste cellule è un drastico calo del loro numero e della loro funzionalità. Sostanze immunomodulanti dunque rappresentano la strategia ottimale per contrastare questo processo di invecchiamento. Una delle molecole più interessanti ed efficaci in tal senso è il Carbossimetil beta-Glucano, un polisaccaride costituito da unità di 1,3/1,6 glucosio a cui viene aggiunto un gruppo carbossilico ed un metile per migliorarne l’assorbimento. Il beta-Glucano è un modulatore molto potente del sistema immunitario ed ha la capacità di agire sulle cellule di Langerhans grazie a specifici recettori posti sulla loro superficie, in particolare Dectin-1. L’applicazione topica di CMB-glucano ha infatti dimostrato di essere in grado di stimolare le cellule di Langerhans, così da renderle nuovamente pronte a reagire a stimoli dannosi esterni che altrimenti accelererebbero il processo di invecchiamento. In questo modo il sistema immunitario viene quindi “allarmato” e sarà in grado di reagire in modo più efficiente alle successive sfide. Come risultato si avrà una conseguente riduzione delle rughe, la riparazione di danni fotoindotti ed un generale miglioramento dello stato di salute della pelle. Il primo a studiare le potenzialità del beta-Glucano in campo cosmetico è stato il colosso Shiseido che ha dedicato 20 anni di ricerche su questa molecola, arrivando a brevettare il trattamento viso ULTIMUNE, in grado di rivitalizzare le cellule di Langerhans al fine di rafforzare la naturale difesa cutanea. Su queste cellule è infatti presente l’enzima CD39, importante per lo “spegnimento” delle risposte infiammatorie cutanee, altrimenti dannose. Nello specifico esso ha il compito di idrolizzare l’ATP rilasciata in seguito ad esposizioni a fattori ambientali dannosi, soprattutto radiazioni UV. Con l’avanzare dell’età però la sua espressione si riduce e così anche il suo controllo sull'infiammazione, che tende a cronicizzarsi. L’obiettivo di Ultimune è perciò quello di andare ad aumentare nuovamente l’attività di CD39 per riuscire a controllare le risposte infiammatorie ed il danno alla matrice dermica che si ha con l’invecchiamento.Il CMB-Glucano rappresenta quindi un promettente ingrediente funzionale nell’ambito della cosmesi anti-age. Questo primo prodotto apre la strada ad un nuovo approccio cosmetico, che passa a considerare la cute non più solo come una semplice barriera, bensì come un vero e proprio “organo immunitario”. Ciò segna l’inizio di una nuova era della cosmetica: quella dell'Immunocosmesi.
|