Riassunto analitico
Il lavoro di questa tesi di dottorato riguarda la ricostruzione e l’evoluzione del paesaggio vegetale olocenico in due aree montane della catena nord-appenninica: l’area del Monte Cimone localizzata nel Parco regionale del Frignano e l’area del Monte Corno alle Scale e del Monte Cornaccio localizzata nel Parco regionale del Corno alle Scale. Il limite attuale del bosco é più basso del limite ecologico. Il progetto di tesi é nato dalla collaborazione tra il Lab. di Palinologia e Paleobotanica dell’Università di Modena e Reggio Emilia e il Lab. Geolab dell’Università di Limoges attraverso il progetto AOI – AGRESPE « RéseAu Gestion de Ressources Environnementales passéeS et Patrimonialisation paysagèrE » diretto da Marie Bal. Gli studi pregressi delle aree di studio riguardano una certa abbondanza di studi pollinici a scala regionale, mentre gli studi a scala locale (es. archeoantracologia e pedoantracologia) sono scarsi. Si é così deciso di studiare queste due zone montane attraverso la pedoantracologia, ovvero l’identificazione tassonimica dei carboni di legno contenuti nei suoli. Un’altro metodo utilizzato é l’archeoantracologia applicata alle piazzole da carbonaia ovvero l’analisi dei carboni contenuti nel substrato delle piazzole da carbonaia utilizzate fino alla metà del XX secolo per produrre carbone. Entrambe le metodologie ci permettono di ottenere informazioni sulla copertura forestale. Abbiamo inoltre effettuato delle prospezioni di campo al fine di geolocalizzare antiche strutture pastorali, testimoni dell’attività pastorale in alta quota. I principali obbiettivi di questa ricerca sono: - ricostruire il paesaggio vegetale; - capire come le attività dell’uomo (es. pastoralismo e sfruttamento del bosco) hanno modificato il paesaggio; - studiare la storia del fuoco; - identificare eventuali variazioni del limite del bosco e degli alberi avvenute nel passato. Nella zona di studio del Monte Cimone sono stati affettuati nove campionamenti pedoantracologici compresi fra 1650 e 2078 m di quota dai quali sono stati estratti e analizzati circa 4000 carboni; inoltre, dieci strutture pastorali sono state trovate e georeferenziate. Nella zona di studio del Corno alle Scale sono stati effettuati otto campionamenti pedoantracologici compresi fra 1600 e 1860 m di quota dai quali sono stati estratti e analizzati più di 2000 carboni; qui, nessuna struttura pastorale é stata identificata. Per ogni zona di studio sono state campionate 4 carbonaie con un totale di 1200 carboni analizzati. Sono state effettuate 33 datazioni C14. Le zone di studio sembrano avere un problema nella conservazione dei carboni nei suoli in quanto quasi tutte le datazioni C14 della pedoantacologia sono concentrate nel Tardo Olocene e solo due sono del Primo Olocene. L’antracomassa ritrovata a più bassa altitudine (es. 962,8 mg/Kg) é più alta di quella a più alte altutudini (es. 1,6 mg/Kg). I carboni appartengono ai seguenti taxa: Ericaceae, Fabaceae, Juniperus sp., Abies alba, Quercus sp./Castanea sp., Prunus sp., Betula sp., Taxus baccata, Fagus sylvatica, Fraxinus sp. e Acer sp. I principali risultati di questa ricerca mostrano che il paesaggio vegetale del Monte Cimone é rimasto sostanzialmente uguale a quello di oggi durante gli ultimi 2000 anni con scarse variazioni del limite degli alberi. La zona del Corno alle Scale mostra invece variazoni più importanti del limite della vegetazione sempre durante gli ultimi 2000 anni. L’analisi delle carbonaie indica un’attività di produzione del carbone di faggio concentrata in circa 4 secoli compresi fra il sec. XVII e la metà del sec. XX. Una carbonaia del Corno alle Scale é risultata essere in attività durante il sec. XV. La stima del calibro dei legni utilizzati indica uno sfruttamento ben gestito della risorsa legname.
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Abstract
The work stemming from this PhD thesis concerns the reconstruction of the Holocene plant landscape development of two mountain areas belonging to the Northern Apennines chain: the area of Monte Cimone located in the Frignano Regional Park, and the area of Monte Corno alle Scale and Monte Cornaccio located in the Corno alle Scale Regional Park. Today, the timberline of these mountains is lower than the ecological limit.
The thesis project was planned on the basis of the cooperative work of the Laboratory of Palynology and Palaeobotany of the University of Modena and Reggio Emilia and the Geolab Geography Laboratory of the University of Limoges. The activity was carried out within the project AOI – AGRESPE « RéseAu Gestion de Ressources Environnementales passéeS et Patrimonialisation paysagèrE » directed by Marie Bal.
Previous research in the two study areas consists of quite numerous pollen analyses at regional scale while archaeoanthracology and pedoanthracology studies at local-scale are scarce.
We have therefore decided to study these two mountain areas through pedoanthracology that is the taxonomic identification of wood charcoals contained in soils. Moreover, archaeoanthracology was applied to charcoal platforms and consists in the analysis of charcoals contained in the platforms which were used until the mid-20th century to produce charcoal. Both methodologies allow us to obtain information on the forest cover of the studied areas.
In the methodology used in this thesis are also included field surveys with the aim of locate and geolocalize ancient pastoral structures, witnesses of pastoral activities at high elevations.
The main objectives of this research were: - the reconstruction the plant landscape; - the understanding how human activities (e.g. pastoralism and forest exploitation) have transformed the landscape; to study the fire history; - the identification of variations in the forest and tree limit in the past.
In the Monte Cimone area, nine pedoanthracological trenches were cut between 1650 m and 2078 m of elevation, and about 4000 charcoals were analyzed; moreover, 10 pastoral structures were found and georeferenced. In the Corno alle Scale area, eight pedoanthracological trenches were cut between 1600 m and 1860 m of elevation, and more than 2000 charcoals were analyzed; no pastoral structure were identified in the Corno alle Scale area. In each study area, four charcoal platforms were sampled with a total of 1200 charcoals analysed. Overall, 33 C14datings were performed on charcoals. Both areas seem to have had some preservation issues that prevented the conservation of charcoals in soils: in fact, almost all C14 datings concentrate in the Late Holocene period, and only two are from the Early Holocene. The anthracomass of the low elevation sampling points (e.g. 962.8 mg/Kg) is higher than the anthracomass of the high elevation sampling points (e.g. 1.6 mg/Kg). The charcoals are evidence of the past presence of Ericaceae, Fabaceae, Juniperus sp., Abies alba, Quercus sp./Castanea sp., Prunus sp., Betula sp., Taxus baccata, Fagus sylvatica, Fraxinus sp. And Acer sp.
The main results of this research show that the Monte Cimone forest landscape has remained basically the same as today during the last 2000 years with little variations in the tree limit. The Corno alle Scale area, however, shows the more important variations of the forest limit during the last 2000 years. Charcoal platforms analysis has shown a beech charcoal production activity concentrated in about four centuries between the 17th and mid-20th centuries. A charcoal platform of the Corno alle Scale was in activity during the 15th century. Estimation of the wood size used suggest a well-run exploitation of the timber resource.
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