Riassunto analitico
Nella tesi sono esposte le valenze educative e motorie della pratica della disciplina del Karate-Do in relazione alla disciplina di Educazione Fisica per i bambini in età evolutiva, provando come la disciplina sviluppi effetti dal punto di vista motorio e cognitivo. Inoltre viene presentato il progetto Karate: un samurai per crescere insieme svolto nella scuola primaria per la promozione dei valori legati alle arti marziali e della letteratura. La tesi è stata strutturata in 4 capitoli, primo: L’Educazione Fisica nella formazione dei bambini e delle bambine viene trattata la funzione dell’Educazione Fisica nello sviluppo motorio e cognitivo del bambino. L’educazione al corpo come fonte di benessere per la persona, viene sviluppata nei concetti di schema corporeo e immagine corporea, funzione tonica e strutturazione spazio-temporale. Nello sviluppo del bambino è importante l’acquisizione degli schemi motori che si formano tramite il processo dell’apprendimento motorio. Il bambino apprende anche attraverso il gioco. Nel secondo capitolo, Dalla valenza educativa dell’Educazione Fisica alla disciplina del karate nell’età evolutiva vengono dimostrate le valenze educative della pratica legata al Karate-do in età evolutiva dal punto di vista motorio e cognitivo. I giochi di lotta e contrasto nella formazione del bambino in età evolutiva sviluppano il controllo emotivo, rispetto delle regole e nello sviluppo di abilità motorie. Allo stesso modo la disciplina del Karate, in qualità di arte marziale, sviluppa abilità motorie come coordinazione, rapidità, capacità di equilibrio, orientamento e fantasia motoria. Dal punto di vista cognitivo il karate sviluppa la memoria di lavoro, attenzione visiva e selettiva. Questo grazie alla pratica che presenta varie routine. Il ruolo del maestro è fondamentale in quanto educatore; il karate-do inoltre aiuta il bambino nell’acquisizione regole. Le arti marziali, come rituali, sono utili per soggetti in situazione di disagio. Nel terzo capitolo, Storia del karate-do dalle origini ai giorni nostri viene analizzata la storia del karate e delle arti marziali a partire dalla loro radice comune: i monaci cinesi del V sec. d.C. che crearono tali arti come unione di spiritualità e tecniche di combattimento per rafforzare il corpo. Successivamente nel Giappone feudale si affermò la casta dei guerrieri chiamati Samurai, i quali basavano la loro professione su di un codice etico-filosofico chiamato Bushido e l’addestramento in numerose arti marziali. Nell’Età Contemporanea il karate, nativo dell’isola di Okinawa, si è evoluto grazie all’apporto di vari maestri che ne hanno formalizzato gli aspetti della pratica validi ancora oggi, tra questi i quattro fondatori delle scuole principali: G. Funakoshi (Shotokan), Chōjun Miyagi (Gōjūryū), Kenwa Mabuni (Shitō-ryū) e Hironori Ōtsuka (Wadō-ryū), che contribuirono al riconoscimento del karate come arte marziale sotto il profilo motorio e filosofico. Nel quarto capitolo, Il progetto karate: un samurai per crescere insieme un progetto nella scuola primaria viene illustrato il progetto di tirocinio attuato all’interno di una classe prima di scuola primaria, volto alla promozione dei valori delle arti marziali, in particolare del karate, e del piacere di leggere, in relazione all’importanza di esperienze ludico-formative nella scuola primaria per la formazione armonica della personalità. Il progetto sviluppa obiettivi interdisciplinari legati alle discipline di Educazione Fisica, Italiano e Arte e Immagine, in relazione al rispetto delle regole, la cooperazione, la comprensione del testo e l’ampliamento del lessico, attraverso la lettura, giochi motori e all’introduzione di tecniche legate alla disciplina del karate. La valutazione e i dati raccolti hanno presentato l’intervento come positivo.
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