Riassunto analitico
Il presente lavoro sperimentale di tesi di Laurea in Farmacia è stato svolto presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Salamanca, Spagna, presso l’Unidad de Nutrición y Bromatología del Prof. Celestino Santos-Buelga, nell'ambito del Programma LLP/Erasmus (coordinatrice Prof.ssa Federica Pellati). Lo scopo dell’attività di ricerca è stato valutare l’attività antiossidante, in vitro e in vivo, di due varietà di mirtillo, il Vaccinium floribundum Kunth e il Vaccinium myrtillus L. Da entrambe le specie sono state estratte frazioni ricche in flavonoli e acidi fenolici (VFFF,VMFF) e successivamente altre frazioni ricche in antocianine (VFFA, VMFA). Gli estratti e le frazioni sono stati caratterizzati mediante HPLC-UD/DAD e HPLC-ESI-MSn. La prima fase dell’attività di ricerca è stata focalizzata sull’analisi dell’attività antiossidante degli estratti in vitro, utilizzando i saggi FRAP e ORAC. Dalle analisi è emerso che la frazione che presenta la maggior attività antiossidante è VFFF, in cui risultata una maggiore presenza di quercetina. Analisi effettuate sugli estratti ricchi di antocianine hanno presentato risultati discordanti a seconda del metodo usato. La frazione VFFA, quindi, presenta un’attività antiossidante più elevata di VMFA con il metodo ORAC, rispetto al metodo FRAP. Quest’ultimo saggio, d’altronde, ha mostrato una maggior capacità antiossidante della frazione VMFA. I dati emersi dagli esperimenti in vitro sono stati quindi implementati con risultati dell’attività in vivo usando l’organismo modello Caenorhabditis elegans. La prima fase si è incentrata sullo studio dell’assorbimento e metabolismo di VFFA somministrato in C.elegans. Questo ha permesso di confermare l’assorbimento dei composti oggetto di studio, così come di individuare gli eventuali metaboliti di VFFF con il sistema HPLC-ESI-MS. A seguito dei saggi di assorbimento, si è proceduto a valutare la resistenza del nematode, intesa come sopravvivenza, a stress termico indotto (6-8 h, 35°C) al sesto ed al decimo giorno di vita adulta. E’ emerso che il trattamento dei nematodi con VFFF, alle concentrazioni di 100 μg/ml e 300 μg/ml, non influisce significativamente sulla sopravvivenza dei campioni trattati e sulla lunghezza del corpo degli stessi. I nematodi trattati con VMFA, alle concentrazioni di 300 μg/ml e 100 μg/ml, hanno mostrato invece una sopravvivenza allo stress ossidativo indotto termicamente inferiore rispetto al gruppo di controllo. Risultati simili sono stati ottenuti a seguito del trattamento con VFFA, suggerendo una sinergia nell’azione dannosa degli estratti a quella dello stress termico indotto. I nematodi sono stati quindi esposti anche a concentrazioni inferiori di VFFA, alle concentrazioni di 25 μg/ml e 10 μg/ml, dove i trattamenti non hanno evidenziato differenze rilevanti rispetto al gruppo controllo. I risultati emersi risultano in disaccordo con quanto osservato a seguito della somministrazione dello standard cianidina-3-O-glucoside, alle concentrazioni di 50 μg/ml e 100 μg/ml, nelle medesime condizioni sperimentali. La percentuale di sopravvivenza dei gruppi trattati risulta maggiore del gruppo di controllo, in maniera coerente con quanto risulta in letteratura. Ciò potrebbe essere dovuto alla presenza di sostanze con effetto diverso dal previsto nell’estratto in uso. In conclusione, dai risultati ottenuti nel presente studio emerge l’importanza di eseguire controlli in vivo e in vitro, in modo da contestualizzare e valutare con maggiore determinazione il reale potenziale antiossidante degli estratti naturali. I risultati ottenuti dai saggi in vitro suggeriscono inoltre l’importanza del profilo sia quantitativo che qualitativo degli estratti.
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