Riassunto analitico
Questa tesi esamina le potenzialità dello studio della “Cronaca di Modena” di Tommasino de’ Bianchi da un punto di vista quantitativo, impiegando una griglia di classificazione per temi suddivisa in dieci categorie. La ricerca si concentra sui primi dieci anni della cronaca, dal 1506 al 1516, periodo che coincide quasi nella sua interezza alla Guerra della Lega di Cambrai. La “Cronaca di Modena” (1506-1555) del cronista e speziale (poi nobile e conte palatino) Tommasino de’ Bianchi, detto de’ Lancellotti, copre un cinquantennio della storia modenese interessato dagli rivolgimenti politici delle Guerre d’Italia.
La coincidenza temporale tra la cronaca del Lancellotti e le Guerre d'Italia rende questa fonte inestimabile per lo studio della Storia delle emozioni nella prima età moderna. La cronaca fornisce una descrizione giornaliera e immediata delle vicende che coinvolsero Modena, i suoi abitanti e lo stesso Lancellotti, offrendo uno spaccato del pensiero dell'autore e del suo contesto storico. L’approccio quantitativo adottato in questa tesi permette di analizzare come i temi trattati nella cronaca siano distribuiti e come questi influenzino la narrazione e il pensiero dell’autore.
La griglia di classificazione per temi, suddivisa in dieci categorie, include: vita privata, ciclo vitale (nascite e morti), società e politica cittadina, guerra e affari militari, culto e religiosità, economia, clima, disastri naturali ed eventi climatici estremi, legge e giustizia, sanità ed epidemie. Questa suddivisione tematica permette di esaminare dettagliatamente la varietà degli argomenti trattati da Lancellotti e di comprendere meglio il contesto in cui egli scriveva.
L’analisi quantitativa si concentra inizialmente sui temi strettamente legati alla guerra, alla sanità e all’economia, ambiti che più direttamente rimandano all’emozione della paura. La Guerra della Lega di Cambrai (1508-1516), parte centrale del periodo analizzato, rappresenta un punto focale per capire come la guerra, anche se non vissuta da protagonisti (come nel caso dei modenesi), influenzi non solo le condizioni materiali della città, ma anche la psicologia collettiva e individuale degli abitanti. All’interno della sua cronaca, Lancellotti descrive insieme le notizie degli spostamenti degli eserciti nella pianura padana e dell’andamento dei prezzi del frumento, il diffondersi di malattie, gli scontri campali e gli eventi climatici estremi, permettendo di ricostruire come l’autore cerchi di elaborare ciò che accade nel mondo intorno a lui e come lo inserisca in un universo di senso su cui pesano il pessimismo, la paura e la tensione.
Oltre ai temi summenzionati anche la religiosità, la politica cittadina e gli affetti raccontano un sempre più marcato senso di oppressione e fatalismo che rispecchiano il pensiero di Tommasino ma anche il clima che si respirava nella città di Modena.
Attraverso l'analisi dei dati raccolti, la tesi mostra come la cronaca riveli una forma mentis complessa e fatalista, dove gli eventi sono spesso percepiti come inevitabili e di cui il Lancellotti ed i modenesi sono spettatori inermi. La metodologia quantitativa adottata permette di individuare pattern e tendenze nella cronaca, mentre le co-occorrenze tematiche forniscono un quadro più chiaro del panorama interiore del Lancellotti e delle preoccupazioni principali sue e della sua comunità.
In conclusione, questa tesi dimostra come l'approccio quantitativo portato avanti grazie alla griglia di classificazione per tematica ed applicato allo studio della “Cronaca di Modena” di Tommasino de’ Bianchi offra nuove prospettive per comprendere la storia delle emozioni e ricostruire la mentalità e l’universo di senso entro cui il Lancellotti ed i modenesi si muovevano e su cui costruivano speranze e timori per il futuro.
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