Riassunto analitico
Il progetto di tesi proposto prende il via dalla consapevolezza che la realtà scolastica che attualmente caratterizza la società italiana è differente rispetto a quella di pochi decenni fa. Tra i numerosi recenti mutamenti che è possibile individuare, ciò su cui si vuole porre l’attenzione in questa sede è l’aumento della presenza di bambini stranieri all’interno delle scuole. A partire da questa considerazione oggettiva, è stata posta l’attenzione sul fatto che spesso la presenza di alunni stranieri non è accompagnata da reali interventi di accoglienza, integrazione e formazione degli stessi. Non di rado accade che essi vivano situazioni di isolamento, di solitudine e di incomprensione nella quasi indifferenza dei compagni e/o dell’insegnante, perché troppo diversi per essere accolti ed integrati. È stata quindi avviata una riflessione che ha portato a strutturare il progetto di tesi descritto in questo elaborato. Dovendo affrontare il tema della diversità, si è pensato di utilizzare per analogia il concetto di diversità biologica, considerando in particolare la diversità tra piante e animali, come strumento per strutturare un percorso nella scuola dell’infanzia con l’obiettivo di riconoscere la diversità non come una minaccia, ma come una fonte di ricchezza. Gli aspetti biologici relativi a piante e animali sono stati introdotti attraverso la narrazione di una storia che ha come protagonista Piccolo Albero che si ritroverà in un nuovo giardino, solo e triste, perché non accettato dagli altri abitanti, un riccio, una talpa e un pettirosso. La storia ha accompagnato i bambini in un percorso di conoscenza di piante e animali sia dal punto di vista biologico, consentendo anche di analizzare le idee dei bambini rispetto il tema delle caratteristiche che consentono di distinguere un vivente da un non vivente, sia da un punto di vista più ampio che ha riguardato la sfera dei sentimenti e della convivenza. Infatti, le caratteristiche distintive di piante ed animali hanno rappresentato il pretesto per discutere di altri tipi di differenze, come quelle fisiche, di carattere, di provenienza, di abilità e del modo in cui ognuno si rapporta con esse. Questo ha portato ad osservare la diversità con una lente d’ingrandimento differente, ha portato i protagonisti del progetto a rendersi conto che ognuno ha qualcosa di diverso e, allo stesso tempo, qualcosa di simile al proprio compagno, indipendentemente dall’origine, dalla condizione fisica e di salute. Si è inoltre cercato di far sì che i bambini provassero a mettersi nei panni dell’altro, di colui che viene considerato “diverso”; entrare in empatia con l’altro facilita sentimenti quali la comprensione, l’amicizia, la solidarietà e l’accoglienza. Al termine di questa esperienza si può affermare che la sinergia tra discipline diverse, quali la biologia, la pedagogia interculturale e la pedagogia speciale, sia in grado di dare significatività ai percorsi didattici per la scuola del primo ciclo di istruzione.
|