Riassunto analitico
L’idea che ha ispirato la realizzazione della mia tesi è partita da una lezione a cui ho assistito il secondo anno di Università, tenuta da Elisa Massari, insegnante e autrice del libro I bravi bambini mangiano la cioccolata. Il cibo e gli affetti nella vita e nei racconti di Roald Dahl. Dall’interesse nutrito fin da subito per l’argomento trattato ed in senso più ampio e personale per la tematica della dimensione affettiva legata all’alimentazione, ho deciso di ampliare il mio lavoro ed indagare come il cibo che compare negli scritti rientranti in quella che oggi viene definita letteratura per l’infanzia assuma una valenza diversa in relazione al genere di riferimento, partendo dalla favola, passando alla fiaba, al racconto moderno ed infine agli scritti contemporanei, nei quali appunto il cibo diventa un simbolo che si allaccia in particolare alla dimensione emotiva ed affettiva dell’individuo. Nel primo capitolo, La funzione del cibo nella letteratura per l’infanzia dalle origini all’Ottocento, espongo, secondo un excursus che segue l’ordine cronologico degli autori, i risultati della mia ricerca in merito a favola, fiaba e racconto moderno. Dall’assenza di particolari valenze rispetto agli alimenti presentati nelle favole antiche, si passa poi ad evidenziare come nella fiaba essi rispecchino le caratteristiche sociali dell’epoca di appartenenza degli scritti, per arrivare infine al racconto moderno, nel quale il cibo ha un valore che sta a metà tra fiaba e narrazioni contemporanee: documento socio-culturale per i primi autori trattati, ma anche simbolo di pensieri ed ideologie per gli ultimi. Nel secondo capitolo poi, La funzione del cibo nella letteratura per l’infanzia dal secondo Novecento ad oggi, ho posto l’accento sulla valenza simbolica della pratica dell’alimentazione da parte degli scrittori presi in esame. L’apice del nesso tra cibo ed affettività viene raggiunto con Cuore di ciccia di Susanna Tamaro, in cui viene presentata la tematica fondamentale dei disturbi alimentari in età infantile, sulla quale ho ritenuto doveroso inserire un approfondimento. Infine nel terzo capitolo, L’emozione vien mangiando: un progetto didattico tra cibo ed emozioni alla Scuola dell’infanzia, ho descritto il progetto didattico da me ideato nella mia ultima esperienza di tirocinio. Avendo dimostrato la stretta connessione tra alimentazione ed affettività all’interno dell’universo infantile ed il difficile rapporto che spesso viene a crearsi tra questi due ambiti, mi sono posta l’obiettivo attraverso il mio lavoro di iniziare i bambini all’esplorazione del loro rapporto con il cibo ed alle emozioni ad esso connesse. Tutto ciò attraverso l’utilizzo del genere fiabesco, secondo la teoria di Bruno Bettelheim.
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