Riassunto analitico
Per le dimensioni epidemiologiche e per l’impatto socio-economico, l’ictus rappresenta uno dei più importanti problemi sanitari, costituendo una delle più frequenti cause di mortalità e di disabilità nei paesi industrializzati. Ogni anno in Italia si verificano circa 250.000 ricoveri a causa di un ictus, di cui l’80% sono nuovi casi. Le numerose sperimentazioni cliniche controllate condotte in questi anni hanno permesso di raggiungere un buon livello di conoscenza sull’efficacia e sicurezza dei vari presidi terapeutici disponibili e i risultati di molti studi sono stati anche valutati cumulativamente attraverso revisioni sistematiche e meta-analisi, che costituiscono la base scientifica di linee guida e rapporti di Health Technology Assessment (HTA). Il dato fondamentale, che emerge dalla letteratura recente, è che, indipendentemente dalle terapie farmacologiche e/o chirurgiche usate nella fase acuta, l’assistenza “specifica”, la cosiddetta “Stroke Care”, in ambiente appositamente dedicato, la Stroke Unit, ha un impatto significativo nel ridurre la mortalità e la disabilità del paziente dopo l’evento acuto. La Conferenza Stato-Regioni, con delibera n. 2195 del 3 Febbraio 2005, ha elaborato un “Documento di indirizzo per la definizione del percorso assistenziale per i pazienti con ictus cerebrale” su indicazione del Ministero della Salute. La tesi descrive il percorso terapeutico - assistenziale del paziente colpito da un ictus; nel primo capitolo si descrive la patologia neurovascolare, di cui l’ictus rappresenta uno dei fenomeni più frequenti, attraverso i dati epidemiologici nazionali, l’importanza del trattamento precoce e la presa in carico da parte dell’equipe assistenziale multiprofessionale. Nel secondo capitolo vengono descritte le fasi del percorso assistenziale: pre, intra e post-ospedaliero, per garantire continuità assistenziale e la definizione e l’importanza della Stroke Unit, come centro di eccellenza nella gestione del paziente con ictus nella fase acuta. Il percorso assistenziale presuppone la presenza di una rete territoriale ben definita, affinchè l’efficacia dell’assistenza fornita in Stroke Unit non vada dispersa. La regione Emilia Romagna con il DRG n. 1720/2007 ha redatto ed approvato “Linee di Indirizzo per l’Organizzazione dell’Assistenza Integrata al Paziente con Ictus – Programma Stroke Care”. Gli obiettivi del progetto regionale sono di: a) rendere omogeneo l’intero percorso assistenziale, b) offrire percorsi integrati ospedale-territorio per favorire la continuità assistenziale, c) avviare percorsi formativi per implementare modelli efficaci di assistenza multidisciplinare e multiprofessionale, d) costruire la rete Stroke Care comprendente tutti gli ospedali presenti, che devono integrarsi a livello territoriale con tutte le altre strutture sanitarie coinvolte. Nel terzo capitolo viene illustrata la rete Stroke Care della regione Emilia Romagna e i 12 centri autorizzati al trattamento della terapia trombolitica di cui 2 sono unità operative di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, le altre 10 sono unità di Neurologia e Stroke Unit. Dopo aver analizzato in dettaglio l’attività della Stroke Unit dell’ospedale NOCSAE, si è proceduto contattando tutte le altre unità operative simili regionali, allo scopo di verificare la percezione degli operatori rispetto al conseguimento degli obiettivi prefissati dal progetto regionale e confrontare i modelli organizzativi e l’attività infermieristica. I dati sono stati raccolti con un’intervista telefonica con domande semi-strutturate ai coordinatori infermieristici. La maggior parte degli obiettivi prefissati dal DRG del 2007 sono stati raggiunti e il percorso assistenziale di stroke care è adottato in tutte le Aziende Sanitarie attraverso dei protocolli aziendali interni.
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