Riassunto analitico
Il presente contributo vuole essere una riflessione sull’approccio narrativo-metaforico come prospettiva didattica innovativa, ma al tempo stesso si propone di presentare una proposta didattica volta a verificare l’efficacia della sua applicazione in un contesto di insegnamento scientifico alla scuola primaria. Ci si muove, dunque, in due direzioni: da un lato, verso uno studio degli assunti teorici che costituiscono le fondamenta dell’approccio, dall’altro verso la progettazione, realizzazione e valutazione di un percorso didattico che possa metterne in luce i punti di forza, i punti di debolezza e l’efficacia del progetto stesso. Alla base dell’approccio risiede l’assunto secondo cui il linguaggio scientifico non si discosta da quello naturale di cui i bambini sono già in possesso. Al contrario, si parte dal presupposto che i processi cognitivi sono guidati da strumenti narrativi innati, ovvero che la narrazione e le metafore sono ciò che l’uomo utilizza per strutturare i propri ragionamenti, attribuire senso alle esperienze e conoscere il mondo. Verranno analizzati i contributi di psicologi, filosofi, linguisti e fisici per avallare il presupposto secondo cui le storie e le narrazioni sono un potente strumento di insegnamento/apprendimento nella didattica della scienza e che esse possono fungere da ponte tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche.
L’approccio, in tal senso, si presenta innovativo in quanto vuole riportare la narrazione e le metafore in primo piano e far sì che diventino lo strumento cognitivo primario per la comprensione di contenuti scientifici. Nel progetto didattico svolto si è voluto applicare l’approccio narrativo-metaforico all’insegnamento del tema dell’energia, in quanto argomento dal forte carattere interdisciplinare e in quanto contesto paradigmatico nel quale il linguaggio naturale può assumere valenza scientifica. A partire dall’utilizzo di storie-artefatto sulle Forze della Natura in cui gli elementi naturali diventano personaggi dotati di agenzialità e causalità (in linea con il paradigma della Force Dynamic Gestalt), ci si è posti due domande di ricerca. Da un lato ci si è chiesti se la trattazione del tema energia sotto la chiave metaforica della Fluid Substance Metaphor influenza il processo di concettualizzazione degli alunni e, dall’altro, se tale costruzione metaforica risulta essere abbastanza potente da essere utilizzata dagli alunni stessi per la ricostruzione dei processi di energia.
Per rispondere al primo quesito sono state messe a confronto le risposte date dagli alunni nel t1 (brainstorming iniziale) e nel t2 (questionario conclusivo) relativamente alle loro conoscenze sul tema dell’energia, inoltre, tramite l’analisi degli scambi dialogici tenuti durante le discussioni, è stato possibile far luce sul processo di evoluzione concettuale. Relativamente alla seconda domanda, sono state analizzate le storie metaforiche scritte dagli studenti, al fine di osservare lo sviluppo dei contenuti disciplinari, l’assimilazione della terminologia e l’applicazione delle strutture metaforiche. Il percorso didattico ha avuto forte carattere laboratoriale, complice l’organizzazione a classi parallele aperte tipica del plesso in cui il progetto è stato svolto, in cui il dialogo e la discussione guidata, l’alternanza di strumenti analogici e digitali, il cooperative learning e le fisicalizzazioni hanno plasmato in chiave metaforica le conoscenze degli studenti permettendo loro, non solo l’acquisizione del concetto di energia, ma anche di saperlo trattare attraverso un linguaggio metaforico adeguato, favorendo, allo stesso tempo, il coinvolgimento degli alunni in tutte le loro dimensioni, da quella cognitiva a quella corporea passando attraverso la sfera affettivo-relazionale.
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