Riassunto analitico
L’ormone anti-Mülleriano (AMH) è stato proposto come un marker endocrino per stabilire la riserva ovarica nelle donne, poichè il suo valore è proporzionale al numero di follicoli che possono essere avviati a maturazione e non presenta importanti oscillazioni durante il ciclo mestruale (Sørensen et al., 2012). Per questo motivo, in questo studio, sono state distinte due popolazioni: le pazienti normo-responders (AMH > 2ng/ml), e quelle poor-responders (AMH ≤ 2). Queste due categorie non rispondono allo stesso modo al trattamento con FSH nei protocolli di stimolazione ovarica controllata (COS). Oltre che ad una differente resa in termini di ovociti mauri, i livelli di estradiolo (E2) risultano maggiori in donne normo- vs poor-responders. La produzione di estradiolo è indotta dall’FSH che si lega al suo recettore (FSHR) espresso nelle cellule della granulosa, favorendo così la crescita del follicolo. Tuttavia, le cause della differente risposta ovarica tra pazienti poor- e normo-responders non sono del tutto chiare. Quindi, lo scopo di questo studio è valutare se le differenze tra i due gruppi siano dipendenti dai polimorfismi-singolo nucleotide (SNPs) di FSHR. Nello studio sono state prese in esame 117 pazienti, che si sono sottoposte al protocollo di stimolazione ovarica controllata presso l’ospedale San Raffaele di Milano, e che rispettavano i seguenti criteri di inclusione: età compresa tra i 34 e i 39 anni, assenza di endocrinopatie e/o gravi malattie infettive, normopeso e con una normale riserva ovarica (8-16 follicoli antrali). I valori di FSH, AMH, E2 ed altri ormoni sono stati misurati prima della stimolazione con FSH ricombinante (rFSH), nonché nei 5 e 12 giorni successivi. Inoltre, è stato effettuato il genotyping dei seguenti SNPs di FSHR, del gene che codifica la subunità β dell’FSH (FSHB) e di altri geni coinvolti nella risposta ovarica agli ormoni: rs6166, rs6165, rs1394205; rs2293275, rs12470652; rs1800447, rs34349826 e rs10835638. Le tecniche utilizzate hanno incluso l’analisi di melting ad alta risoluzione (HRM), l’analisi dei frammenti di restrizione (RFLP) e il sequenziamento con metodo Sanger. Il confronto tra la distribuzione dei diversi genotipi in poor- vs normo-responders è stato effettuato utilizzando la statistica del chi-quadro. I parametri clinici, es. i livelli finali di E2, sono stati confrontati mediante Mann-Whitney’s U-test. La distribuzione degli aplotipi nei due gruppi, in relazione ai livelli di estradiolo, è stata eseguita con Krustal-Wallis test. Dall’analisi dei risultati è emerso che esistono differenze statisticamente significative nella produzione di E2, che risulta maggiore nelle pazienti normo- vs poor-responders. Tuttavia, il confronto tra gli aplotipi derivanti dai polimorfismi rs1394205, rs6166 del gene FSHR non rivela alcuna associazione causa-effetto con i livelli di E2. Simli risultat sono emersi dall’analisi dei rimanenti polimorfismi. In conclusione, ho dimostrato che gli SNPs di FSHR non sono causativi di fenotipi riproduttivi associati alla risposta ovarica a FSH, nei gruppi di pazienti analizzati nel presente studio.
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