Riassunto analitico
Questa tesi analizza i potenziali rischi e benefici degli acidi grassi omega 3 nelle varie patologie....Nel gruppo dei Tra gli acidi grassi essenziali ( EFA, EssentialFattyAcids) vi è un (omega-3), acido α-linolenico oltre adacido linoleico ed acido arachidonico (omega6).. Attraverso specifici processi enzimatici, gli EFA portano alla produzione degli eicosanoidi: quest’ultimi sono messaggeri locali che agiscono o direttamente sulle cellule dalle quali vengono prodotti oppure su quelle vicine alla loro sede di sintesi.Gli eicosanoidi sono coinvolti nelle funzioni riproduttive, nelle infiammazioni, nel dolore derivante da traumi o malattie, nella coagulazione del sangue, nella regolazione della pressione sanguigna e nella secrezione di acido gastrico. Ha assunto particolare rilevanza l’utilizzo degli omega 3 nelle patologie cardiovascolari.L’esatto meccanismo con cui possano esercitare il loro effettocardioprotettivo rimane ancora oggi non completamente chiarito. Tuttavia,vari studi sono in grado di suggerire diversi possibili fenomeni in grado di contribuire alla spiegazione dei benefici cardiovascolari prodotti dagli Omega-3.In particolare • effetto sulle lipoproteine di trasporto ricche in trigliceridi in termini di ridotta secrezione e aumentata clearance plasmatica dei trigliceridi. • effetto antiaritmico, suggerito dalla significativa riduzione della morte improvvisa e dell’infarto ricorrente fatale. Ulteriori studi hanno suggerito anche che gli Omega-3 sono in grado di influenzare positivamente la pressione arteriosa, l’aggregazione piastrinica,il rilassamento vascolare e la disfunzione endoteliale, l’infiammazione sistemica, la deposizione di colesterolo nelle arteriole e l’instabilità delle placche aterosclerotiche. • effettoipotrigliceridemizzante che si esplica, invece, attraverso l’inibizione della produzione epatica di lipoproteine ricche di trigliceridi (VLDL).Gli omega 3riducono, inoltre,la generazione dell’anione superossido e aumentano conseguentemente la produzione di NO nell’endotelio. Diversi studi hanno dimostrato che il trattamento a lungo termine con l’acido eicosapentaenoico (EPA) aumenta sia la risposta della vasodilatazione endotelio-dipendente NO-mediata che quella non NO-mediata in pazienti con cardiopatia ischemica. Gli omega3 giocano un ruolo chiave nel differenziamento,nella crescita e nell’attivazione del programma di morte cellulare. Sono in grado di modulare lo stato redox cellulare e la regolazione genica attraverso l’attivazione di fattori di trascrizione specifici. Altrettanto interessante è l’effetto antineoplastico del DHA (docosaesaenoico)che sembra particolarmente attivo nella regolazione della proliferazione e crescita della cellula tumorale intervenendo direttamente sul ciclo cellulare. Per quanto concerne i disturbi di natura psichiatrica, gli acidi grassi polinsaturi n-3 (n-3 PUFA) sono stati proposti come supplementi terapeutici per le loro funzioni neuroprotettive. Infine sono stati presi in considerazione numerosi integratori a base di omega 3. Gli unici effetti collaterali riscontrati sono quelli da sovradosaggio o da uso prolungato che provoca sintomi di natura gastrointestinale (quali, ad esempio, vomito, nausea, dolori addominali e bruciore gastrico). Inoltre, non dovrebbero essere assunti da chi assume farmaci anticoagulanti in quanto ne potenziano l’effetto e possono esporre il soggetto a rischio di emorragie.
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Abstract
Questa tesi analizza i potenziali rischi e benefici degli acidi grassi omega 3 nelle varie patologie....Nel gruppo dei Tra gli acidi grassi essenziali ( EFA, EssentialFattyAcids) vi è un (omega-3), acido α-linolenico oltre adacido linoleico ed acido arachidonico (omega6).. Attraverso specifici processi enzimatici, gli EFA portano alla produzione degli eicosanoidi: quest’ultimi sono messaggeri locali che agiscono o direttamente sulle cellule dalle quali vengono prodotti oppure su quelle vicine alla loro sede di sintesi.Gli eicosanoidi sono coinvolti nelle funzioni riproduttive, nelle infiammazioni, nel dolore derivante da traumi o malattie, nella coagulazione del sangue, nella regolazione della pressione sanguigna e nella secrezione di acido gastrico.
Ha assunto particolare rilevanza l’utilizzo degli omega 3 nelle patologie cardiovascolari.L’esatto meccanismo con cui possano esercitare il loro effettocardioprotettivo rimane ancora oggi non completamente chiarito. Tuttavia,vari studi sono in grado di suggerire diversi possibili fenomeni in grado di contribuire alla spiegazione dei benefici cardiovascolari prodotti dagli Omega-3.In particolare
• effetto sulle lipoproteine di trasporto ricche in trigliceridi in termini di ridotta secrezione e aumentata clearance plasmatica dei trigliceridi.
• effetto antiaritmico, suggerito dalla significativa riduzione della morte improvvisa e dell’infarto ricorrente fatale. Ulteriori studi hanno suggerito anche che gli Omega-3 sono in grado di influenzare positivamente la pressione arteriosa, l’aggregazione piastrinica,il rilassamento vascolare e la disfunzione endoteliale, l’infiammazione sistemica, la deposizione di colesterolo nelle arteriole e l’instabilità delle placche aterosclerotiche.
• effettoipotrigliceridemizzante che si esplica, invece, attraverso l’inibizione della produzione epatica di lipoproteine ricche di trigliceridi (VLDL).Gli omega 3riducono, inoltre,la generazione dell’anione superossido e aumentano conseguentemente la produzione di NO nell’endotelio.
Diversi studi hanno dimostrato che il trattamento a lungo termine con l’acido eicosapentaenoico (EPA) aumenta sia la risposta della vasodilatazione endotelio-dipendente NO-mediata che quella non NO-mediata in pazienti con cardiopatia ischemica. Gli omega3 giocano un ruolo chiave nel differenziamento,nella crescita e nell’attivazione del programma di morte cellulare. Sono in grado di modulare lo stato redox cellulare e la regolazione genica attraverso l’attivazione di fattori di trascrizione specifici. Altrettanto interessante è l’effetto antineoplastico del DHA (docosaesaenoico)che sembra particolarmente attivo nella regolazione della proliferazione e crescita della cellula tumorale intervenendo direttamente sul ciclo cellulare. Per quanto concerne i disturbi di natura psichiatrica, gli acidi grassi polinsaturi n-3 (n-3 PUFA) sono stati proposti come supplementi terapeutici per le loro funzioni neuroprotettive.
Infine sono stati presi in considerazione numerosi integratori a base di omega 3. Gli unici effetti collaterali riscontrati sono quelli da sovradosaggio o da uso prolungato che provoca sintomi di natura gastrointestinale (quali, ad esempio, vomito, nausea, dolori addominali e bruciore gastrico). Inoltre, non dovrebbero essere assunti da chi assume farmaci anticoagulanti in quanto ne potenziano l’effetto e possono esporre il soggetto a rischio di emorragie.
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