Riassunto analitico
Il miglioramento delle aspettative di vita ha comportato un aumento della popolazione anziana e, con esso, una crescente preoccupazione riguardo la prevenzione delle demenze, come il morbo di Alzheimer (AD), a causa della mancanza di un efficace trattamento terapeutico. Potenziali fattori di rischio o di prevenzione sono stati suggeriti da ricerche epidemiologiche, comprese abitudini comportamentali modificabili come la dieta. I dati epidemiologici attuali evidenziano il ruolo protettivo di alcuni micronutrienti (vitamine B correlate al metabolismo dell'omocisteina, le vitamine antiossidanti C ed E, flavonoidi, acidi grassi polinsaturi, vitamina D) e macronutrienti (pesci) nella prevenzione del declino cognitivo e demenza/AD. Per quanto riguarda le malattie neurodegenerative e l'invecchiamento cerebrale, a causa di adiposità e inattività fisica mediata da disturbi metabolici, infiammazione cronica e stress ossidativo, diversi autori hanno studiato il ruolo di questi nutrienti nel cervello di soggetti giovani e anziani. Molti trials clinici e studi su animali dimostrano l'importanza degli acidi grassi polinsaturi a catena lunga (LCPUFA) nello sviluppo neurale e nel declino a livello cerebrale, in particolare valutando il ruolo di quest’ultimi dalla genesi alla senescenza. L'acido docosaesaenoico e l'acido arachidonico sono componenti importanti delle membrane neuronali e insieme all’acido eicosapentaenoico influenzano anche la salute cardiovascolare e l'infiammazione. Nello sviluppo neurale, la carenza di LCPUFA può portare a gravi disturbi come la schizofrenia e disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività. La supplementazione perinatale di LCPUFA ha dimostrato effetti benefici nello sviluppo neurale nell'uomo e nei roditori, migliorando la cognizione e l'integrazione senso-motoria. L'acido docosaesaenoico è concentrato nelle membrane neuronali del cervello in cui svolge un ruolo essenziale per il suo corretto sviluppo e la sua funzione, inoltre risulta importante nel miglioramento delle attività cognitive: per questo motivo è anche denominato “brain-food”. Il deficit di DHA si verifica durante l'invecchiamento e la demenza, compromettendo la memoria, l'apprendimento e promuovendo lo sviluppo di malattie neurodegenerative legate all'età. Sono stati riconosciuti mediatori bioattivi, docosanoidi e una nuova classe rappresentata dagli elovanoidi. L'identificazione dei primi meccanismi di sopravvivenza delle cellule neurali da parte di questi mediatori contribuisce alla comprensione della funzione cellulare, modulazione cellulare omeostatica, risposte infiammatorie e immunità innata, aprendo strade per la prevenzione e le applicazioni terapeutiche nell’ictus e malattie neurodegenerative. Studi recenti hanno dimostrato che gli acidi grassi polinsaturi agiscono in modo competitivo per generare mediatori per il metabolismo energetico, influenzando il comportamento alimentare, la plasticità neuronale e la memoria durante l'invecchiamento.
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