Riassunto analitico
La Curcuma longa è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, la cui droga è costituita dal rizoma. È una pianta molto utilizzata dalle popolazioni orientali ma negli ultimi anni è stata considerata e presa in esame anche dalla medicina occidentale per le sue molteplici attività. Dei tre principi attivi più importanti ritrovati nella Curcuma, la curcumina è la principale responsabile delle proprietà farmacologiche di questa pianta. Le proprietà della curcumina più interessanti, e potenzialmente utili in terapia, sono quelle antiossidanti e antinfiammatorie. Queste sono state osservate negli studi in vitro e in vivo su modelli animali ma più difficilmente negli studi sull’uomo per la ridotta biodisponibilità orale della curcumina. La Curcuma è utilizzata nell’ambito culinario come spezia ma anche come colorante alimentare (E100). Inoltre, questa pianta è sotto studio per il trattamento di malattie croniche grazie alla sua azione antiossidante e antinfiammatoria. La curcumina esercita una duplice attività antiossidante, prevenendo la formazione di radicali liberi dell’ossigeno ed esercitando un’azione scavenger verso quelli già presenti. La curcumina è inoltre un inibitore dell’enzima cicloossigenasi-2 (COX-2), che media la sintesi delle molecole infiammatorie e un inibitore del fattore di trascrizione NFκB, che risulta coinvolto in una serie di malattie infiammatorie (malattie cardiovascolari, malattie infiammatorie gastrointestinali, artrite reumatoide, malattie respiratorie, malattie della pelle, malattia renale cronica e disturbi metabolici) e nel cancro. La curcumina ha mostrato di avere anche proprietà neuroprotettive poiché, avendo la capacità di diminuire le placche beta-amiloidi e la proteina TAU nel tessuto cerebrale, di ritardare il degrado dei neuroni, di avere un potere metallo-chelante, antinfiammatorio ed antiossidante e la capacità inibente rispetto alla formazione di microglia, migliora la memoria complessiva dei pazienti affetti da morbo di Alzheimer. Per questo motivo è in studio per il trattamento e la prevenzione di tale malattia. Negli studi fino ad ora condotti, la curcumina non ha mostrato proprietà tossiche per gli esseri umani se somministrata fino a 8 g/die. A seguito delle indagini condotte sui casi di epatite colestatica segnalati dopo l’assunzione di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa, il Ministero della Salute ha emanato una nota che impone avvertenze supplementari per gli integratori che la contengono, volta a sconsigliarne l’uso a soggetti con alterazioni della funzione epato-biliare.
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