Riassunto analitico
L’obiettivo della tesi è stato quello di indagare il tema dei ricordi d’infanzia da una prospettiva critico-letteraria, per individuare eventuali specificità che caratterizzano il modo di rievocare i ricordi d’infanzia nelle scritture dell’io. Il primo capitolo propone una sintesi delle principali teorie dello sviluppo con un focus specifico sul ruolo delle esperienze dei primi anni di vita sulla formazione della personalità adulta. Il capitolo include un approfondimento sui contesti sociali entro cui avviene lo sviluppo in età evolutiva, mettendone in luce la possibile influenza e allo stesso tempo evidenziando i limiti di rigide categorizzazioni, a fronte della riconosciuta indeterminatezza che caratterizza qualsiasi traiettoria di vita. L’ultimo paragrafo richiama la cornice normativa entro la quale viene definita la specifica responsabilità della scuola nel contribuire a uno sviluppo armonico e integrale della persona. Il secondo capitolo contiene una sintetica ricostruzione storico-culturale del tema dei ricordi d’infanzia nelle scritture dell’io fino al Novecento, il cui sviluppo è stato principalmente guidato dall’evoluzione di due concetti antropologici e culturali: il sentimento dell’infanzia e l’individualità irripetibile dell’io. Il terzo capitolo è dedicato a una riflessione sulle forme e le funzioni dei ricordi d’infanzia nella letteratura del Novecento, nei quali si riflettono la piena affermazione dell’importanza dei primi anni di vita nello sviluppo del futuro uomo adulto e la raggiunta convinzione dell’unicità di ogni individuo. Nella letteratura si è assistito a una vera e propria esplosione del tema dell’infanzia; ciò che viene messo in luce è la ricchezza delle immagini letterarie di questa straordinaria e delicata età della vita che è insieme uno spazio-tempo colmo di esperienze, di sentimenti e di emozioni e un oggetto di sapere, premessa fondatrice di ogni conoscenza di sé. Il quarto capitolo propone un’analisi critico-letteraria della Lettera al padre di Franz Kafka, una testimonianza intima e drammatica dei ricordi infantili relativi alla figura paterna di uno dei più grandi scrittori della letteratura moderna. Essa restituisce l’immagine di un uomo adulto angosciato, insicuro, una personalità tormentata e condannata a un profondo malessere psicologico che i ricordi d’infanzia evocati nella lettera legano al rapporto con il padre e ai metodi educativi paterni patiti nei primi anni di vita e durante l’adolescenza. Il quinto capitolo affronta l’analisi di un testo nel quale i ricordi d’infanzia hanno per protagonisti luoghi, cose, libri e narrazioni. Infanzia berlinese intorno al millenovecento, scritto da Walter Benjamin, oggi riconosciuto come uno dei maggiori critici letterari e saggisti tedeschi, è una raccolta di brani brevi, ciascuno dei quali dedicato a ricordi d’infanzia dell’autore, che ci restituisce la straordinarietà del periodo infantile, inteso come peculiare età della vita di ogni individuo, nonché i messaggi nascosti che esso custodisce senza esserne consapevole. L’ultimo capitolo contiene un insieme di riflessioni maturate a fronte del lavoro interpretativo precedente. Proposte di lettura appartenenti a questo genere letterario hanno un grande potenziale conoscitivo relativamente a quel mondo complesso e misterioso che è l’essere umano, promuovono la scoperta degli altri e di se stessi, l’empatia e la tolleranza; tuttavia, ciò può realizzarsi solo a condizione che i lettori siano dotati del giusto equipaggiamento cognitivo, emotivo e relazionale per affrontarli in modo critico e per poterne cogliere pienamente il valore e il significato. È così che ogni racconto autobiografico può diventare una preziosa lezione di vita e un’opportunità di crescita.
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Abstract
The objective of the thesis is to investigate the theme of childhood memories from a critical-literary perspective, in order to identify any peculiarity that characterizes the way of recalling childhood memories in autobiographical writings.
The first chapter presents a synthesis of the main developmental theories with a specific focus on the role of early life experiences on the formation of adult personality. The chapter includes an analysis of the social contexts within which the child’s development occurs, pointing out their possible influence and at the same time the limits of any rigid categorisation, in the light of the recognized uncertainty that characterizes any life trajectory. The last paragraph recalls the regulatory framework within which the specific responsibility of the school in contributing to the harmonious and integral development of the person is defined.
The second chapter contains a synthetic historical and cultural reconstruction of the theme of childhood memories in the autobiographical writings until the twentieth century, whose development was mainly guided by the evolution of two anthropological and cultural concepts: the feeling of childhood and the unrepeatable individuality of the ego.
The third chapter is dedicated to the forms and functions of childhood memories in the twentieth-century’s literature, which reflect the full affirmation of the importance of the first years of life in the development of the future adult man and the achieved conviction of the uniqueness of each person. In literature there has been a real explosion of the theme of childhood; what is highlighted is the richness of the literary images of this extraordinary and delicate age of life which is both a space-time full of experiences, feelings and emotions and an object of knowledge, the founding premise of any self-knowledge.
The fourth chapter offers a critical analysis of Franz Kafka's Letter to his father, an intimate and dramatic example of childhood memories related to the figure of the father of one of the greatest writers of the modern literature. It shows the image of an anguished, insecure adult man, a tormented personality condemned to a profound psychological distress which the childhood memories evoked in the letter link to the relationship with his father and to his father's educational methods in the first years of life and during the adolescence.
The fifth chapter deals with the analysis of a text in which childhood memories have places, things, books and narratives as protagonists. Berlin Childhood around 1900, written by Walter Benjamin, now recognized as one of the greatest German literary critics and essayists, is a collection of short texts, each of which is dedicated to the author's childhood memories, which portrays the extraordinary nature of childhood, represented as a peculiar age of life, as well as the hidden messages that it holds without being aware of it.
The last chapter contains some reflections based on the previous interpretative work. Proposing readings that belong to this literary genre has a great cognitive potential in relation to that complex and mysterious world that is the human being as they promote the discovery of others and oneself, empathy and tolerance; however, this can only be achieved provided that readers are equipped with the right cognitive, emotional and relational equipment to deal with them critically and to be able to fully grasp their value and meaning. This is how every autobiographical story can become a precious life lesson and an opportunity for growth.
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