Riassunto analitico
L'elaborato vuole approfondire l'importanza dell'educazione in natura e del ritrovare un contatto (divenuto sempre più sporadico) con l'ambiente naturale spontaneo, come elemento imprescindibile ed indispensabile allo sviluppo e alla crescita del bambino. Il contatto con il mondo naturale e la scoperta delle proprie radici naturali rispondono in particolare ad alcuni bisogni tipici del bambino di oggi, scaturiti da un contesto e da uno stile di vita che presenta numerose criticità, sia dal punto di vista della serena e corretta crescita dei più piccoli, che dal punto di vista della sua sostenibilità nel tempo. A partire da un'analisi di contesto che individua sei scenari critici caratteristici del XXI secolo e altrettanti conseguenti bisogni del bambino, ci si prova ad interrogare su quale potrebbe e dovrebbe essere la risposta della scuola o di altre istituzioni educative nei confronti di queste nuove esigenze di crescita delle nuove generazioni. Dalla riflessione teorica sulla necessità di un paradigma educativo rinnovato, all'analisi di alcuni contributi teorici di autori impegnati (ieri e oggi) nella ricerca in campo educativo: parlando di complessità dell'intelligenza, di apprendimento ecologico e di didattica delle domande legittime. Dalla riflessione teorica si passa all'incontro con alcune esperienze pratiche che applicano, in modo più o meno sperimentale, diverse interpretazioni o scuole di pensiero riguardo l'outdoor education: dal più radicale modello integrale della pedagogia del bosco, al singolo progetto proposto in alcune scuole parallelamente alla didattica tradizionale. Anche il territorio reggiano offre diverse e interessanti testimonianze di questo tipo. L'elaborato approfondirà in particolare l'esperienza che ho personalmente svolto durante l'anno scolastico 2020-2021 insieme alla mia sezione di bambini di quattro anni di una Scuola dell'Infanzia della provincia di Reggio Emilia. La progettualità che abbiamo sviluppato insieme ai bambini, aveva l'intenzione primaria di permettere loro di vivere l'ambiente naturale tramite un approccio di ricerca ed esplorazione, nella speranza che si potesse creare un maggiore e consapevole radicamento col mondo naturale di cui siamo parte, ed un atteggiamento di rispetto e sensibilità nei suoi confronti, il tutto in un'ottica di apprendimento e formazione che considerasse ovviamente tutti quei campi d'esperienza e traguardi di competenza riferiti alle Indicazioni Nazionali del 2012.
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