Riassunto analitico
Il calcio, da diversi anni ormai, ha visto affiancare, alla sua tradizionale funzione ludica, interessi economico-finanziari sempre più penetranti, fino ad arrivare addirittura ad una prevalenza di tali interessi economici sulla sua stessa funzione ludica: da mero sport, il calcio si è trasformato in un business a tutti gli effetti, dal quale transita sempre più frequentemente una quantità elevatissima di denaro, coinvolgendo moltissimi altri business più o meno affini allo stesso. Come mai un settore come quello calcistico, composto per la maggior parte da società costantemente in perdita, continua ad essere così attrattivo per taluni investitori? Come mai la compravendita dei calciatori avviene sempre più frequentemente a cifre stratosferiche? Perché molti investitori esteri sono disposti ad investire capitali considerevoli per acquistare i club di calcio? Qual è il reale valore dei beni di cui dispongono le società di calcio? Queste sono alcune delle domande che hanno ispirato il presente elaborato e alle quali si tenterà di dare una risposta razionale nel corso della trattazione. Nel primo capitolo della tesi viene fornito un quadro generale del settore calcistico tramite un excursus storico delle principali tappe che hanno determinato la trasformazione dei sodalizi sportivi in vere e proprie società con finalità di lucro, evidenziando i momenti in cui le società di calcio hanno cominciato a ricorrere a improprie politiche di creative accounting. Nel secondo capitolo viene fornita una descrizione degli intangible asset presenti nel bilancio delle società di calcio, concentrandosi in particolar modo sull'analisi dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e dei marchi, che rappresentano le voci che assumono maggiore rilevanza nell'attivo dello Stato Patrimoniale di questa tipologia di società. Dopo aver descritto la particolare natura di queste due voci presenti nel bilancio dei club di calcio, vengono illustrate le modalità mediante le quali le società utilizzano tali risorse immateriali per realizzare politiche di creative accounting volte a mascherare i propri conti economici fortemente in perdita. Successivamente vengono illustrate alcune possibili metodologie di valutazione proposte dalla dottrina e applicate nella prassi per la valutazione del parco calciatori e dei marchi, così da tentare di individuare dei valori di riferimento che possano ridurre la discrezionalità degli amministratori delle società di calcio, limitando così il ricorso alla suddette politiche di contabilità creativa. Nel terzo capitolo, infine, viene sviluppato un caso pratico che prevede l'analisi comparativa dei metodi utilizzati per la valutazione di alcuni importanti marchi delle società di calcio del campionato italiano, al fine di evidenziare, oltre al metodo che consente di pervenire ad un valore più attendibile e razionale dei marchi stessi, anche l'importanza che le diverse assumption sottostanti all'applicazione dei metodi possono ricoprire nella determinazione del valore dei marchi.
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