Riassunto analitico
Il volto della farmacia è già da tempo cambiato con i tre Decreti ministeriali del 16 dicembre 2010 e dell'8 luglio sulla "farmacia dei servizi", che hanno previsto l'erogazione di servizi e prestazioni professionali ai cittadini anche da parte delle farmacie. Parallelamente è mutato il ruolo del farmacista che progressivamente ha spostato la propria attenzione dalla mera dispensazione del farmaco all’assistenza al paziente. Questo processo, insito nella professione del farmacista, è stato accelerato dalla recente pandemia da SARS-CoV-2 che, a partire dal 2019, il nostro Paese e tutto il mondo ha dovuto fronteggiare: tamponi diagnostici, test sierologici e, come ulteriore tassello di questa evoluzione della professione, la possibilità di somministrare vaccini in farmacia (purché adeguatamente formato e sotto la supervisione di un medico), ne sono una prova evidente. La farmacia è oggi dunque in una fase di cambiamento: ha ricoperto un ruolo centrale nel contrasto alla pandemia e ha conquistato una posizione di rilievo nella percezione del consumatore, erogando una serie di servizi di primaria utilità per la salute.Si è parlato molto di cosa sia il Covid, delle caratteristiche possedute da questo virus, di come viene trasmesso, dei sintomi che determina, anche in relazione alle sue varianti molto spesso più aggressive del virus originario. Durante questa emergenza sanitaria sono stati prodotti e messi a punto vaccini che hanno contribuito a contrastare o per lo meno arginare la diffusione di questo virus, ed importanti campagne di sensibilizzazione della popolazione alla vaccinazione sono state messe in atto per sottolineare l’importanza di questo strumento di prevenzione in campo medico. E anche in questo contesto che si inseriscono le competenze del farmacista vaccinatore, una figura in grado di fungere da ponte di collegamento nel rapporto tra medico e paziente. Per tutti questi motivi, ad oggi, si rende necessario ridefinire il ruolo del farmacista. In realtà, passato e presente non sono equiparabili, perché sono figlie di due epoche diverse; ciò che però li accomuna è il bisogno di identificare un ruolo professionale, ieri più vicino a quello medico, oggi invece con un ruolo più tecnico e più proiettato verso le esigenze del paziente/cliente, non solo a livello di salute fisica, ma delineato a 360 gradi. Possiamo allora identificarlo come un presidio sociale, basato su figure professionali capaci di offrire ascolto, sostegno, dispensare consigli e soluzioni, facendosi carico di molti bisogni in un momento, quello della malattia, in cui le persone sono più fragili e più esposte a molteplici difficoltà. Quindi, non più un luogo dove il cittadino può solo ottenere un farmaco, ma uno spazio di fruizione di servizi, supporto, consigli e assistenza. Il farmacista è infatti un professionista con competenze specifiche sul farmaco, diverse e complementari rispetto a quelle del medico, che diventano ancora più importanti in caso di patologie croniche o terapie multiple: il farmacista incontra il paziente o i suoi familiari molto spesso, può monitorare la terapia in corso aumentando la compliance del paziente e segnalando eventuali effetti collaterali. Per tutti questi motivi oggi la farmacia è sempre più orientata a mettere a disposizione servizi altamente qualificati. L' obiettivo di questa tesi è proprio questo, far capire come la farmacia si è evoluta nel tempo e come costantemente si stia muovendo per incontrare tutte o la maggior parte dei bisogni dei cittadini, che ripongono sempre più fiducia in questo esercizio e nelle sue figure professionali. Le farmacie, quindi, delineate come “occhi” e “voce” del sistema sanitario, dove è possibile fare anche educazione e prevenzione alla salute”.
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