Riassunto analitico
Quando si parla di digital storytelling ci si riferisce a una tipologia di narrazione supportata da strumenti digitali di vario genere, che suppone l’organizzazione di contenuti selezionati dal web in un sistema coerente, con alla base una struttura narrativa, che ha come obiettivo principale quello di ottenere un racconto costituito da molteplici elementi di vario formato. Un approccio didattico accattivante: per il carattere fortemente gratificante proprio di un approccio narrativo; per la fruibilità di concetti astratti e concreti e la semplice opera di memorizzazione del racconto sul piano cognitivo; per la capacità propria del meccanismo narrativo, supportato da elementi multimediali, di generare processi interpretativi e correlazioni concettuali significative; per il notevole grado di coinvolgimento e il conseguente rafforzamento delle variabili motivazionali e dell’impegno che la narrazione offre; per la capacità di veicolare messaggi significativi e di forte impatto, strutturati secondo una logica di causa - effetto; per l’opportunità di generare altre storie favorendo lo scambio delle conoscenze, il confronto dialogico, lo spirito critico e la ricerca di nuove interpretazioni e punti di vista su un problema e/o tema. Inoltre, l’utilizzo della rete come strumento di ricerca dei contenuti da sottoporre a successiva analisi, validazione e rielaborazione critica delle informazioni consente di sviluppare specifiche competenze digitali. L’apprendimento collaborativo supporta inoltre le competenze comunicative, interpersonali, di ricerca di soluzioni collettive ai problemi, lo spirito di squadra e di leadership. In questo lavoro, suddiviso in quattro capitoli, si è scelto di cominciare sottolineandone le caratteristiche salienti, ponendo l’attenzione in modo specifico sul suo carattere multimodale per riferirsi alle modalità di input dell'interazione, e multimodale, intendendo con essa la presenza contemporanea di più meccanismi di output. Inserito in un contesto propriamente scolastico, il digital storytelling porta con sé la possibilità per il docente di utilizzare diverse modalità di approccio didattico e riuscire più facilmente a cogliere i diversi stili di apprendimento dei propri alunni, potendo utilizzare differenti strumenti che la tecnologia mette a disposizione e che ben si inseriscono nella pratica della narrazione digitale. In seguito ad un excursus storico, nel secondo capitolo sono stati condensati tutti i diversi tipi di software che sottendono alla creazione di un digital storytelling, evidenziandone la ricchezza di spunti e la valida applicazione in ambito didattico, anche nella scuola dell’infanzia, dove non dovrebbe destare meraviglia se i bambini mostrano un interesse attivo e una certa capacità di utilizzo di specifici strumenti informatici. Il capitolo 3 è incentrato sul progetto STORIES, realizzato tra il 2016 e il 2018, in cui, a una prima fase di analisi di buone pratiche di DST, è seguita la progettazione e la formazione dei docenti, un lungo periodo di osservazione sul campo, la raccolta e l’analisi dei dati, la creazione di un manuale delle best practices sull’uso del DST all’interno delle scuole dell’infanzia coinvolte nei paesi partner e la creazione di una piattaforma digitale per la condivisione di tutto il percorso e dei risultati finali. Come strumento digitale, quindi, il DST permette un’importante svolta in ambito didattico, in quanto mette insieme le peculiarità della narrazione e le potenzialità della digitalità in classe. Nell’ultimo capitolo si evidenzia, infine, come la narrazione valorizzi il pensiero creativo e la modulazione dell’intervento educativo, secondo le peculiarità individuali, e come possa rappresentare per ognuno, e quindi per tutti, un’opportunità di comunicazione ed espressione.
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