Riassunto analitico
L’arte e la cucina si stanno sempre più avvicinando e fondendo tra di loro, fin tanto che anche il piatto di portata diventa protagonista dell’alta cucina. Oggi giorno ogni portata dei grandi chef viene studiata e composta in maniera rigorosa e sulla sua geometria può essere studiato il piatto con la forma, il colore e la texture che più si presta all’obiettivo finale, in quanto il piatto non deve essere inteso solo come il guscio di una portata ma come l’abito del cibo. Lo scopo di questa tesi è duplice, il primo è una completa caratterizzazione di vetri in lastre provenienti da due diversi fornitori (uno italiano e uno statunitense) per l’ottenimento di piatti in vetro dalle geometrie complesse realizzate tramite termoformatura ponendo i vetri al di sopra della temperatura di transizione vetrosa e assicurandosi di poter impartire loro la geometria desiderata e il mantenimento delle proprietà. Il secondo è lo studio della reazione che hanno i differenti vetri studiati a tempra chimica mantenendo lo stesso ciclo termico, successiva alla termoformatura, in modo da incrementare la resistenza meccanica della superficie del piatto poiché durante il servizio e il lavaggio, esso è sottoposto a diverse sollecitazioni meccaniche quali urti, taglio con materiali appuntiti, sfregamenti, shock termici, etc. siccome l’utilizzo è finalizzato all’alta ristorazione. Come anticipato i vetri laminati, in due differenti colorazioni, bianco e nero, sono stati forniti da due ditte produttrici di vetro in lastre: Effetre (provenienza Italia) e Bullseye (provenienza U.S.A). Il progetto nasce in collaborazione con il centro specializzato nella formazione e realizzazione di prodotti artigianali in vetro “Vetroricerca Glas & Modern” con sede a Bolzano, che ha creato piatti dalle diverse geometrie e texture studiate ad Hoc con i più importanti chef del Trentino e Alto Adige e con l’Università di Trento. I vetri sono stati termoformati nella sede di Vetroricerca a Bolzano e poi sottoposti a una tempra chimica con sali a base di nitrato di potassio presso il Dipartimento di ceramurgia sotto la direzione scientifica del prof. Vincenzo M. Sglavo. Nella prima parte del lavoro si è eseguita una caratterizzazione completa delle lastre di vetro mentre nella seconda parte, successivamente ai trattamenti di termoformatura e tempra chimica, si sono eseguite le caratterizzazioni meccaniche e mineralogiche. Le tecniche utilizzate sono state le seguenti: la diffrattometria di raggi X sulle polveri e sulla superficie (XRD), l’analisi termica differenziale (DTA), il microscopio ottico riscaldante (MR), la dilatometria meccanica, la spettrometria di fluorescenza a raggi X (XRF), la spettroscopia di massa con torcia al plasma (ICP), lo scratch test, la microdurezza e la microscopia elettronica a scansione (SEM) al fine di valutarne le principali proprietà mineralogiche e microstrutturali, termiche, chimiche e meccaniche. Altre prove meccaniche, in particolare la prove a flessione sui provini temprati chimicamente, sono state eseguite presso l’università di Trento. Il lavoro è stato svolto all’interno del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari (DIEF) dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Università di Trento e Vetroricerca Glas & Modern di Bolzano. Le caratterizzazioni sono state compiute utilizzando le apparecchiature messe a disposizione dal DIEF e dal C.I.G.S di Modena.
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