Riassunto analitico
Il bergamotto (Citrus bergamia) appartiene alla famiglia delle Rutaceae, genere Citrus, ed è una pianta endemica della regione calabrese in Italia. La pianta è molto sensibile alle condizioni pedoclimatiche del suolo e cresce quasi esclusivamente nella zona costiera che va da Reggio Calabria a Locri, nella parte più a sud della penisola italiana. Il succo di bergamotto era tradizionalmente conosciuto dalla popolazione locale della Calabria come rimedio per i "grassi", le "arterie" e i problemi cardiaci. L'uso medicinale del bergamotto e dei suoi derivati è stato dimenticato per decenni; solo da poco è ritornato l’interesse per questa pianta officinale da parte della popolazione scientifica. Tutto ciò è cominciato con uno studio sui modelli animali per verificare le proprietà ipolipidemiche del succo di bergamotto. Successivamente, è stata dimostrata l’efficacia di una miscela concentrata di flavonoidi di bergamotto, la cosiddetta Bergamot Polyphenol Fraction (BPF), in contesti sperimentali e clinici. Negli studi condotti su modelli animali e umani è stato dimostrato che BPF è efficace nel combattere diversi sintomi della sindrome metabolica come l’aumento del colesterolo, dei trigliceridi e dei livelli di glucosio nel sangue e la disfunzione endoteliale in un gruppo di pazienti affetti da sindrome metabolica. L’evidenza scientifica ottenuta dai flavonoidi del genere Citrus e da altri componenti non nutritivi dei frutti fornisce alcune spiegazioni circa gli effetti benefici del succo di bergamotto. I vari dati raccolti dagli studi dimostrano che gli estratti del bergamotto, ricchi di pectine e flavonoidi, riducono i livelli di colesterolo, modulando i livelli di HMG-CoA epatico, probabilmente andandosi a legare agli acidi biliari e aumentando il turnover del colesterolo epatico ed ematico. Inoltre la BPF può esercitare i suoi effetti benefici sull'inibizione della PDE e sull'attivazione dell’AMPK. Da tutto ciò si può dedurre che la BPF può essere utilizzata nel trattamento dell’ipercolesterolemia, dell'iperglicemia e nella prevenzione di malattie cardiache con una potenza confrontabile a quella delle statine, offrendo un trattamento sicuro, anche per le persone intolleranti alle statine. Gli studi sperimentali e clinici condotti hanno determinato un cambiamento del profilo terapeutico e, quindi, della visione scientifica della pianta. L’immagine che oggi ne deriva è positivamente molto più complessa rispetto a quella della tradizione popolare. In particolare, gli studi sperimentali hanno fornito una visione dei meccanismi molecolari delle sostanze contenute nella pianta di bergamotto e del suo fitocomplesso, mentre gli studi clinici, compiuti soprattutto in ambito cardiovascolare, hanno fornito chiare indicazioni sull'uso appropriato di questa pianta nelle diverse sotto-popolazioni di pazienti con sindrome metabolica. Tali risultati, derivanti dall'intreccio di usi passati di questa pianta e dei recenti studi clinici, fanno ben sperare sull'impiego futuro del succo di bergamotto.
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