Riassunto analitico
La Perilla frutescens è una pianta cespugliosa originaria del sud-est asiatico che appartiene alla famiglia delle Laminaceae. La droga è costituita dalle foglie, sia fresche che essiccate, dalle quali si ottiene l’estratto e dai semi dai quali si ricava l’olio. I costituenti chimici presenti nella droga e che svolgono un’attività antinfiammatoria sinergica sono molteplici. Tra questi ci sono i componenti idrofili come l’acido rosmarinico, il principale costituente fenolico, e i flavonoidi tra cui luteolina, apigenina e shisoflavanone A. Inoltre sono presenti anche componenti idrofobi come la perillaldeide, principale costituente volatile, e soprattutto gli acidi grassi insaturi, di cui il maggior esponente è l’acido -linolenico. L’insieme di questi componenti è responsabile della sua attività: la Perilla frutescens infatti è stata utilizzata fin dall’antichità nella medicina orientale per curare diverse patologie, tra cui i sintomi dell’infiammazione. L’estratto completo delle foglie di Perilla frutescens esercita la sua azione sugli enzimi COX-2 e iNOS diminuendo la produzione di prostaglandine, specialmente di PGE2, e di ossido nitrico nei macrofagi. Inoltre agisce anche sui neutrofili inibendo la loro attivazione e la produzione di specie reattive dell’ossigeno, grazie all’inibizione delle chinasi (SFKs) e alla riduzione della mobilitazione del Ca2+ intracellulare. È stata dimostrata, in vivo, l’efficacia dell’estratto delle foglie di Perilla frutescens nel ridurre i sintomi dell’infiammazione nella dermatite atopica e l’utilità dell’olio in un modello di esofagite. Analizzando poi i singoli componenti presenti nella droga è stato dimostrato che l’acido rosmarinico protegge i cheratinociti dai danni provocati dall’esposizione ai raggi solari, diminuendo la produzione delle specie reattive dell’ossigeno e delle interleuchine. Inoltre ha dimostrato la sua attività antinfiammatoria e antiossidante, anche contro la nefrotossicità indotta dal cisplatino, riducendo la perossidazione lipidica e inibendo il fattore di necrosi tumorale F-. Anche i flavonoidi luteolina e shisoflavanone A svolgono un’attività antiflogistica inibendo la secrezione del TNF- e la produzione di ossido nitrico. Recentemente è stato valutato anche l’effetto del componente volatile, perillaldeide, che sembra esercitare la sua azione diminuendo i livelli di IL-6 e TNF-. Infine anche l’acido -linolenico, contenuto in abbondanza nella Perilla frutescens, esercita un’azione antinfiammatoria grazie alla sua affinità di legame per la COX-2 riducendo i mediatori infiammatori come la PGE2. L’introduzione delle terapie alternative nella cura delle patologie infiammatorie sta prendendo sempre più piede e la fitoterapia in particolare rappresenta un’efficace alterativa. L’azione sinergica dei componenti della Perilla frutescens la rende un potenziale rimedio che potrebbe essere utilizzato nelle patologie infiammatorie più lievi o in associazione ai farmaci di sintesi in quelle moderate o severe.
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