Riassunto analitico
Il dissesto idrogeologico in Italia rappresenta uno degli aspetti più critici nella gestione della vulnerabilità del territorio; circa il 10% del territorio è, infatti, classificato come area ad alto rischio per alluvioni, frane e valanghe che può rappresentare un pericolo per la popolazione e l’economia. In questo quadro generale di pericolosità idrogeologica si inserisce l’Emilia-Romagna: il numero di frane censite a livello regionale dall’APAT nel 2007 è di oltre 70000, tra cui il 20% interessa la zona montana e collinare. La maggior parte delle frane censite riguarda fenomeni lenti, quiescenti e caratterizzati da riattivazioni legate a eventi pluviometrici particolarmente intensi. Oggetto della presente tesi è stata l’esecuzione di analisi in ambiente GIS e di verifiche di stabilità all’equilibrio limite in condizioni sismiche pseudostatiche, finalizzate al dimensionamento ed alle verifiche di sicurezza degli interventi di consolidamento previsti dalla Regione Emilia Romagna nella frana di Sassi Neri (Comune di Farini, Piacenza). Si tratta di un fenomeno noto sin dagli anni ’50 le cui riattivazioni parossistiche più importanti risalgono al 1986 e al 1991 e, in particolar modo, all’evento di Marzo-Aprile 2013 e alle precipitazioni del 4-5 Gennaio 2014, che hanno provocato il danneggiamento parziale della strada Farini-Bocchie Crocelobbia, dell’acquedotto e della condotta del gas. Scopo della tesi è la caratterizzazione geologico-tecnica ed idrologica del corpo di frana e l’analisi di stabilità degli interventi di consolidamento, consistenti in gradonatura e riprofilatura della zona di coronamento e inserimento di palificate selettive nella zona di transito, finalizzate al rallentamento della colata di frana. La caratterizzazione geomorfologica, idrogeologica e geotecnica è stata svolta mediante l’utilizzo dei dati del monitoraggio geotecnico e topografico, delle indagini geognostiche e di laboratorio e di tecniche di elaborazione dei dati in ambiente GIS, il cui scopo è stata la ricostruzione della profondità della superficie di scivolamento del corpo di frana e la verifica del sistema di canalizzazione attualmente esistente, allo scopo di definire gli interventi necessari a favorire il corretto deflusso delle acque meteoriche. Le verifiche di stabilità degli interventi di consolidamento previsti sono state eseguite mediante l’ausilio del software SSAP2010, utilizzando come algoritmi di calcolo il metodo di Janbu rigoroso (1973) e di Morgenstern-Price (1965), nonché le assunzioni di Ito e Matsui (1975) e di Hassiotis (1997) .
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