Riassunto analitico
Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento dell’interesse verso le proprietà terapeutiche della Cannabis. Inizialmente sono state comprovate le sue qualità antiossidanti e anti-infiammatorie e più recentemente ne sono state descritte le possibili proprietà antitumorali riconducibili ai principali composti contenuti nella pianta. Nonostante questi risultati incoraggianti, lo sviluppo di preparati a base di Cannabis è sempre stato oggetto di opinioni contrastanti nella comunità scientifica. Il principale fattore limitante per l’impiego terapeutico della C. Sativa è rappresentato dalla natura psicotropa del Δ9-tetraidrocannabinolo (Δ9-THC), causa prima degli effetti collaterali ad esso associati. Lo scopo della nostra ricerca è stato quindi di valutare il potenziale citotossico/antiproliferativo, su differenti linee cellulari neoplastiche, di tre estratti ottenuti da tre varietà di Canapa prive di THC: la varietà Carmagnola, la varietà Santhica e la varietà Bernabeo. Tutti gli estratti sono caratterizzati da una forte componente in cannabidiolo (CBD), cannabigerolo (CBG) e le loro relative forme acide (acido cannabidiolico, o CBDA e acido cannabigerolico, o CBGA). I test sulla vitalità cellulare hanno evidenziato un’attività dose dipendente degli estratti, in particolare quello di Carmagnola decarbossilato, principalmente sulla linea leucemica mieloide cronica, rappresentata dalle K562. Attraverso un’analisi citofluorimetrica abbiamo evidenziato come il trattamento delle K562, utilizzando medium con concentrazioni crescenti di estratto, aumenti in modo significativo gli eventi di morte cellulare per apoptosi. Abbiamo inoltre valutato la capacità dell’estratto di aumentare la potenza farmacologica di un chemioterapico inserito nei protocolli standard per il trattamento delle leucemie: l’estratto alla concentrazione di 5ug/mL è stato associato a concentrazioni crescenti di vincristina. L’esito del test ha evidenziato una maggiore potenza del farmaco se impiegata in associazione con l’estratto, tale aumento è risultato essere maggiore anche rispetto alla combinazione vincristina-CBD. Attualmente il meccanismo molecolare con cui il CBD agisce è sconosciuto. Nella ricerca di un potenziale meccanismo d’azione, prescindendo la via recettoriale, abbiamo ipotizzato un effetto dei componenti dell’estratto sulla membrana cellulare in grado di modificarne caratteristiche quali la fluidità, a cui è correlata la permeabilità di membrana alle molecole esogene, quali un farmaco chemioterapico. A sostegno della nostra ipotesi, abbiamo valutato la variazione della fluidità di membrana di vescicole fosfolipidiche (liposomi) ottenute per elettroformazione, in seguito all’aggiunta nel mezzo di un’aliquota di estratto di Carmagnola decarbossilato e di cannabidiolo puro.
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