Riassunto analitico
L'osteonecrosi dei mascellari è una grave condizione patologica che comporta la morte di tessuto osseo nella regione mascellare. Questa condizione è spesso associata all'uso di bisfosfonati, farmaci comunemente prescritti per il trattamento di malattia quali l'osteoporosi e la gestione delle metastasi ossee in pazienti affetti da tumori solidi o ematologici. L’osteonecrosi dei mascellari può essere una condizione asintomatica e viene diagnosticata attraverso controlli clinici ed esami radiografici di routine. Quando sintomatica, può comportare dolore, gonfiore, infezione, discontinuità mucose, esposizione ossea nella zona colpita. I bifosfonati possono contribuire a questa condizione inibendo il rimodellamento osseo e interferendo con i processi di guarigione. Il trattamento dell'osteonecrosi dei mascellari può essere difficile e spesso richiede una combinazione di terapie chirurgiche, farmacologiche e non farmacologiche. La terapia chirurgica può includere la rimozione parziale o totale del tessuto necrotico; può trattarsi di interventi demolitivi, non sempre migliorativi della qualità di vita del paziente. Pertanto, fondamentale è la prevenzione della patologia, attraverso una valutazione precoce e riduzione dei fattori di rischio, una stretta supervisione dei pazienti in trattamento con bifosfonati ed una buona igiene orale. La consapevolezza dei rischi associati all'uso di bifosfonati e il coinvolgimento di un team multidisciplinare di specialisti sono la chiave per gestire questa complicanza. In questo contesto, si colloca questo studio di una serie di casi di osteonecrosi dei mascellari farmaco-relate, osservate e trattate tra gli anni 2020 e 2024, presso la clinica odontostomatologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Sono state esaminate le cartelle di 51 pazienti oncologici ed ognuno è stato inserito in un database con le seguenti 19 voci: codice paziente, sesso, sede del tumore, data della prima visita odontoiatrica, adesione alla prevenzione, tipo di terapia in atto, inizio del farmaco e sua sospensione, presenza di ONJ e anno, sito di ONJ, intervento, tipologia di intervento, motivo della scelta, foto, rx, stadio di ONJ, esito, ripresa del farmaco e follow-up. Dai risultati emersi, l'età media dei pazienti era 64,8 anni; il sesso era prevalentemente femminile (72,55%). La sede del tumore più frequente è risultata la mammella (60,78%). Il 47% dei pazienti aveva eseguito correttamente una visita odontoiatrica, prima di iniziare il farmaco. Il farmaco più somministrato è stato Denosumab per il 60,78% dei pazienti, per una media di 2,38 anni. Il sito più colpito da ONJ è risultato essere il III quadrante (42% dei siti totali che erano 69); l'intervento per rimozione di osso necrotico è stato svolto in 38 siti, di 29 pazienti; i non operati sono risultati 21 soggetti (31 siti di ONJ). Gli interventi di rimozione totale sono stati 32, mentre i parziali 6. Il principale motivo per cui i pazienti non sono stati operati è la progression disease, ovvero il peggioramento delle loro condizioni di salute. La documentazione clinica era completa di foto nel 83% dei casi e di esami TC nel 94% dei casi. Lo stadio più riscontrato di ONJ è stato il 2 SIPMO, nel 42% dei casi. 48,38% dei siti sono andati incontro a guarigione; i restanti sono risultati o stabili o recidivanti o in peggioramento. Dall'esame dei valori ottenuti si evince una correlazione tra l'adeguata prevenzione e la presenza di un minor numero di siti di ONJ per paziente; si può inoltre riscontrare una tendenza alla guarigione in tutti i pazienti operati in maniera totale. Si conclude pertanto che un adeguato follow up dei pazienti, una rapida sospensione del farmaco e il trattamento chirurgico di rimozione totale dell'ONJ sono stati gli elementi più determinanti nella guarigione dei pazienti.
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Abstract
Osteonecrosis of the jaws is a serious pathological condition that involves the death of bone tissue in the jaw region. This condition is often associated with the use of bisphosphonates, drugs commonly prescribed for the treatment of diseases such as osteoporosis and the management of bone metastases in patients with solid or hematological tumors.
Osteonecrosis of the jaws can be an asymptomatic condition and is diagnosed through clinical checks and routine radiographic examinations. When symptomatic, it can lead to pain, swelling, infection, mucosal discontinuities, bone exposure in the affected area.
Bisphosphonates may contribute to this condition by inhibiting bone remodeling and interfering with healing processes.
Treatment of osteonecrosis of the jaws can be difficult and often requires a combination of surgical, pharmacological, and non-pharmacological therapies.
Surgical therapy may include partial or total removal of necrotic tissue; these may be destructive interventions, not always improving the patient's quality of life.
Therefore, prevention of the disease is fundamental, through early evaluation and reduction of risk factors, close supervision of patients being treated with bisphosphonates and good oral hygiene.
Awareness of the risks associated with bisphosphonate use and involvement of a multidisciplinary team of specialists are key to managing this complication.
In this context, this study of a series of cases of drug-related osteonecrosis of the jaws, observed and treated between the years 2020 and 2024, at the odontostomatology clinic of the University of Modena and Reggio Emilia, is placed.
The records of 51 cancer patients were examined and each was entered into a database with the following 19 entries: patient code, sex, location of the tumor, date of the first dental visit, adherence to prevention, type of therapy in progress, start of drug and its suspension, presence of ONJ and year, site of ONJ, intervention, type of intervention, reason for choice, photo, x-ray, stage of ONJ, outcome, resumption of the drug and follow-up.
From the results that emerged, the average age of the patients was 64.8 years; the sex was predominantly female (72.55%). The most frequent tumor site was the breast (60.78%). 47% of patients had correctly performed a dental examination before starting the drug. The most administered drug was Denosumab for 60.78% of patients, for an average of 2.38 years. The site most affected by ONJ was found to be quadrant III (42% of the total sites which were 69); the operation to remove the necrotic bone was carried out in 38 sites, in 29 patients; the non-operational ones were 21 subjects (31 ONJ sites). There were 32 total removal operations, while 6 partial ones. The main reason why the patients were not operated on was the progression of the disease, i.e. the worsening of their health conditions.
The clinical documentation was complete with photos in 83% of cases and CT examinations in 94% of cases. The most common stage of ONJ was SIPMO 2, in 42% of cases.
48.38% of the sites recovered; the remainder were either stable, relapsing or worsening.
From the examination of the values obtained, a correlation can be seen between adequate prevention and the presence of a smaller site of ONJ for the patient; Furthermore, a tendency towards recovery can be found in all patients who have undergone total surgery.
If it is therefore concluded that adequate follow-up of the patients, a rapid suspension of the drug and the surgical treatment of total removal of the ONJ were the most decisive elements in the recovery of the patients.
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