Riassunto analitico
I disturbi d’ansia sono i disturbi mentali più diffusi al mondo. Con lo scoppio della pandemia mondiale di SARS-CoV-2, è stato osservato un incremento dei disturbi mentali, dovuti allo stress psicologico che la popolazione ha dovuto affrontare. Le benzodiazepine (BDZ) sono tra i farmaci più utilizzati per il trattamento farmacologico dei disturbi d’ansia e non solo: possono essere utilizzate per l’insonnia, l’epilessia, il trattamento della sindrome da astinenza da alcol ed in alcuni casi per indurre effetti anestetici. I loro molteplici usi terapeutici e la bassa tossicità ne determinano un largo uso, nonostante il loro impiego sia comunque associato a numerosi possibili effetti collaterali. Infatti, esse agiscono sul recettore GABAA del principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, l’acido γ-amminobutirrico (GABA). Un’eccessiva depressione del sistema nervoso centrale può causare sonnolenza, vertigini e diminuzione delle abilità motorie, influenzando le attività e le abitudini giornaliere di un individuo: non è raro che possano causare colpi di sonno durante la guida. Inoltre, le BDZ possono causare problemi cognitivi, diminuzione dell’attenzione ed amnesia anterograda. Può capitare che in seguito ad assunzione di BDZ si manifestino effetti paradossi, ovvero i pazienti presentano atteggiamenti violenti ed aggressivi, soprattutto quelli con uno scarso controllo degli impulsi; ci possono essere casi di insonnia rebound, in cui dopo l’interruzione del trattamento i pazienti manifestano nuovamente i sintomi, a volte anche più gravi. Uno dei principali effetti collaterali delle BDZ è lo sviluppo di tolleranza e di dipendenza. I pazienti che ne fanno uso a lungo termine necessitano di dosi sempre più alte per ottenere l’effetto desiderato. Inoltre, dopo un uso a lungo termine di BDZ si può determinare una sindrome da astinenza, soprattutto se l’assunzione del farmaco viene interrotta bruscamente. Per questo è consigliabile una graduale riduzione della somministrazione. Nei casi più gravi, è necessario il trattamento farmacologico con l’antagonista benzodiazepinico flumazenil. È dunque importante che le prescrizioni di questi farmaci vengano fatte attentamente, analizzando lo stato psicologico del paziente, per evitarne un uso eccessivo e, in alcuni casi, non necessario. Soprattutto negli alcolisti e nei tossicodipendenti che utilizzano spesso le BDZ in associazione con eroina o alcol per aumentare l’effetto della droga. Per questo motivo i pazienti in cura per l’astinenza da alcol o che fanno uso di metadone sono maggiormente soggetti all’abuso di questi farmaci. Una delle maggiori categorie a rischio per l’uso di BDZ è quella degli anziani, in quanto più sensibili agli effetti cognitivi ed agli altri effetti collaterali. Perciò in questi casi è più opportuno prediligere alle BDZ un trattamento non farmacologico, principalmente attraverso la terapia cognitivo-comportamentale.
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