Riassunto analitico
La perimplantite, un'infezione causata dalla deposizione sulla superficie implantare di biofilm batterico, è una complicanza che determina il successo o l'insuccesso dell'impianto e ne influenza la sopravvivenza. Nel corso degli anni sono stati studiati diversi sistemi di pulizia, al fine di individuare l'approccio ottimale per la decontaminazione della superficie implantare. Tuttavia il sistema di decontaminazione ideale dovrebbe essere in grado di rimuovere e disgregare efficacemente il biofilm batterico, senza però alterare la micro/nanotopografia e la composizione chimica della superficie implantare, al fine mantenere la superficie dell'impianto favorevole all’adesione, alla proliferazione e al differenziamento cellulare. Questo studio ha valutato le proprietà decontaminanti di due differenti polveri detergenti quali tagatosio e idrossiapatite, confrontandole con la già nota efficacia della glicina, ritenuta il gold standard dei trattamenti sottogengivali di Air Polishing. A tal fine, sono stati condotti diversi esperimenti atti a valutare non solo l’efficacia delle polveri nella rimozione del biofilm batterico, ma anche la loro influenza sulle proprietà biologiche delle cellule staminali, precedentemente isolate dalla polpa dentale umana (hDPSCs) e seminate sui dischetti in titanio. Inizialmente è stata condotta una analisi qualitativa di microtopografia con microscopio confocale in riflettanza da cui è emerso che, a seguito dei trattamenti con le polveri detergenti, la microtopografia dei dischetti appare inalterata. Come dimostrato dalle analisi di immunofluorescenza confocale invece, a seguito del trattamento con idrossiapatite, le cellule seminate sui dischetti mostrano un’alterazione sia dell’adesione, sia della proliferazione, sia dell’espressione dei markers di staminalità, contrariamente a quanto rilevato nei gruppi precedentemente trattati con tagatosio, dove le suddette proprietà non presentano alterazioni significative. Al fine inoltre di valutare l’efficacia detergente dei trattamenti nella rimozione e disgregazione del biofilm, sono stati condotti test microbiologici. In particolare i dischetti sono stati inizialmente contaminati con il ceppo bioluminescente Pseudomonas Aeruginosa P1242 (BLI-Pseudomonas) e successivamente trattati con le diverse polveri sperimentali. La carica microbica, valutata in unità di luminescenza relativa (RLU) ha evidenziato una buona efficacia detergente nel primo periodo delle polveri analizzate. Tuttavia a 30 h dal trattamento, il tagatosio mostra un aumento della carica batterica rispetto alla già nota efficacia della glicina, seppur non paragonabile alla presenza di biofilm residuo rilevata sui gruppi trattati con idrossiapatite. A seguito delle analisi condotte in questo studio è emerso quindi che il tagatosio potrebbe rappresentare una valida alternativa alla glicina, considerata ad oggi il gold standard dei sistemi di detersione sottogengivale.
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