Riassunto analitico
La tesi tratta un tema molto delicato, la gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, con un'attenzione particolare riguardo la gestione dei rifiuti. Il problema principale in questo ambito è dato dalla convivenza tra realtà totalmente assenti e impreparate a gestire tali servizi in un'ottica che deve per forza essere aziendale al fine di evitare sprechi di risorse economiche e realtà invece ben strutturate, che hanno seguito un percorso di crescita durato anni, che si pongono quasi alla pari sulla scena internazionale con gli altri competitor. Anche l'atteggiamento stesso della società nel suo complesso è sicuramente un aspetto da non sottovalutare dato che l'Italia ha una delle più basse percentuali di riciclo dei rifiuti in Europa. E' sicuramente necessario un intervento volto a riqualificare tutto il settore sia dal punto di vista culturale, legislativo ed economico-organizzativo, ma come farlo? Quali sono le problematiche a cui si va incontro? Gli ostacoli sono spesso anche di natura politica poiché risulta difficile aggregare realtà che spesso nel tempo sono state manifestazione di volontà partitiche differenti, inoltre, a ben vedere, diversi scandali hanno riguardato i comuni che avevano partecipazioni in queste aziende municipalizzate, ad esempio l'arresto, tra gli altri, del sindaco del centrodestra di Parma Pietro Vignali nell'ambito dell'operazione “Public Money” che riguardava un giro di tangenti tra il vertice della multiutility Iren ed importanti esponenti dell'amministrazione comunale. I problemi sono ovviamente anche di natura logistica poiché occorre tener presente che una possibile aggregazione di queste aziende non farà altro che portarle a dover coprire porzioni di territori sempre più ampi con il rischio di creare gravi disservizi. In sottofondo abbiamo una non chiarissima disciplina che vede la concorrenza tra regioni, Stato ed UE, con quest'ultima che spinge verso un ridimensionamento numerico del settore, con la creazione di poli aziendali fortemente capitalizzati ed in grado di investire nella ricerca e sviluppo e di fare della sostenibilità ambientale un concetto non più astratto ma reale e concreto. Nella realtà, soprattutto da questo punto di vista, ben poco si è fatto, e solo in questi mesi siamo di fronte ad un fermento reale, con un settore che forse finalmente si sta avviando verso un processo di trasformazione vero e proprio. In Italia abbiamo delle realtà molto solide che possono essere prese come modello anche se vi è la possibilità che siano loro stesse ad essere quei centri di “aggregazione” tanto auspicati dall'UE, dei centri di catalizzazione la cui attività dovrà però essere coadiuvata da un quadro legislativo moderno, che incentivi l'intervento del privato. La mia tesi quindi indaga tale settore mettendo in risalto il ruolo delle pubbliche amministrazioni statali, l'UE, il quadro normativo, e la composizione del settore sia a livello nazionale che internazionale.
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