Riassunto analitico
Il progressivo sviluppo del campo dell’automazione e la richiesta di prestazioni sempre più elevate richiedono lo sviluppo di componenti adatti a lavorare bene ad alte velocità e a sopportare cicli di fatica sempre maggiori. Ciò comporta lo sviluppo di parti sempre più leggere, in modo da ridurre gli effetti inerziali, e sempre più resistenti in modo tale da poter sopportare i grandi carichi di lavoro richiesti. La produzione di tali componenti si è via via spostata dal metallo alla plastica, dando vita al fenomeno del “Metal-to-Plastic”, in questo modo si sono ridotti gli effetti inerziali, poiché si producono pezzi più leggeri, ma si ha ancora qualche problema per quanto riguarda i carichi a fatica; un altro limite è dato dalle temperature di esercizio che provocano un deterioramento dei materiali utilizzati. Per ovviare a tali inconvenienti si è quindi deciso di utilizzare, per i casi più critici, materiali compositi e ciò comporta il conseguente sviluppo del fenomeno “Metal-to-Composite”. Questi tipi di materiali risultano, in certe applicazioni, più affidabili della plastica e più prestanti del metallo. Esistono vari tipi di compositi ma quelli più utilizzati nel campo dell’automazione odierna sono quelli in fibra di carbonio. Il problema legato a questo tipo di prodotti è il costo, dipendente maggiormente dalle lavorazioni, le quali sono lunghe e costose rendendo difficile lo sviluppo e l’utilizzo di tale materiale già di per se non economico. In questa tesi viene presentata una delle possibili soluzioni per la produzione più veloce de economica di componenti meccanici in materiali compositi in fibra di carbonio, la quale ha permesso a tale materiale di insidiarsi ancora di più nel mondo dell’automazione.
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