Riassunto analitico
Il carcinoma ovarico è la quinta causa di morte per tumori e la causa più comune per malattie ginecologiche. Il principale problema nella cura di questi tumori è la rapida insorgenza di resistenze ai chemioterapici normalmente utilizzati in terapia. A causa di ciò, è aumentato sempre più l’interesse nello sviluppo di approcci terapeutici alternativi per la cura di questo tipo di tumore. Particolare attenzione è attualmente rivolta alla possibilità di coniugare nuovi potenziali farmaci con molecole di acido folico, che funge da sistema di delivery alle cellule tumorali in virtù della sua elevata affinità di legame col recettore. L’isoforma alpha del recettore dei folati (FRα), in particolare, è sovra-espressa nel 90% dei tumori ovarici e un suo aumento dei livelli di espressione sembra essere associato ad un incremento dell’aggressività delle cellule tumorali e, di conseguenza, all’aumento della resistenza ai classici agenti chemioterapici. E’ stato recentemente individuato un octapeptide (LR), che sembra fungere da potenziale inibitore allosterico dell’enzima timidilato sintasi (hTS), importante regolatore del ciclo cellulare, inducendone la morte. (Cardinale D. et al., 2011, 108(38):16133) Ciò ha reso il peptide LR un possibile candidato per il trattamento del carcinoma ovarico. A questo riguardo, il peptide LR è stato coniugato con acido folico, ottenendo il composto LR-FA, che sfrutta il trasporto attivo del recettore FR, per veicolare l’octapeptide LR all’interno delle cellule tumorali che più sovra-esprimono questo trasportatore, e di cui sono ancora in corso studi preliminari. Scopo della mia tesi è stato, prima di tutto, valutare l’espressione del recettore FRalpha in linee cellulari di carcinoma ovarico umano sensibili al cisplatino (2008 e A2780) e nelle loro controparti resistenti (C13* e A2780/CP), attraverso metodiche radiometriche che, in base alla capacità di legame di [³H]-Acido Folico al recettore, determina le concentrazioni di FRalpha potenzialmente presenti a livello delle suddette cellule. I dati ottenuti sono stati confermati da quantificazione proteica mediante Western Blot, e da quantificazione dell’mRNA del recettore mediante RT-PCR. Parallelamente, il peptide LR, inizialmente veicolato all’interno delle cellule mediante un opportuno sistema di trasfezione (Saint-PhD Protein Delivery),è stato sottoposto a test di citotossicità nelle suddette linee di carcinoma ovarico, allo scopo di definire la sua reale capacità di inibire la crescita cellulare dopo 48 ore e 72 ore. Infine, attraverso studi di fluorescenza, ci si è riproposti di individuare una sonda che permetta di definire la capacità di entrata del peptide LR-FA, unicamente attraverso il legame con il recettore FRalpha, nelle cellule di carcinoma ovarico, e la sua localizzazione intracellulare. L’obiettivo futuro prevede di testare il candidato farmaco progettato, ovvero il peptide LR legato al gruppo pteorato dell’acido folico attraverso un linker su linee cellulari e su colture primarie di carcinoma ovarico, allo scopo di verificarne l’effettiva azione di inibitore della crescita nelle cellule tumorali.
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