Riassunto analitico
Uno dei pilastri dei diritti umani e del diritto internazionale è il principio di non-refoulement, il quale impone agli Stati membri il divieto di rimpatriare individui verso paesi dove potrebbero subire persecuzioni, torture o trattamenti inumani. Attraverso un approccio metodologico che combina l'analisi della legislazione internazionale con esempi tratti da casi studio, questa tesi si propone di esaminare l'evoluzione, l’applicazione e le criticità del principio di non-refoulement nell’ampio quadro del diritto internazionale. Il primo capitolo analizza le politiche migratorie all’interno dello spazio Schengen, con particolare attenzione a come viene bilanciata la libertà di movimento con la gestione delle frontiere e la sicurezza. Vengono approfonditi strumenti giuridici fondamentali, come il regolamento (UE) 2018/1806, il regolamento (UE) 2016/399 e il regolamento (UE) 2018/1961. Successivamente, viene analizzata la gestione delle frontiere esterne, con particolare attenzione al regolamento (UE) 656/2014 e agli articoli più rilevanti del trattato sull'Unione Europea e del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea. Il capitolo si conclude con un’analisi del regolamento di Dublino, il quale determina la responsabilità delle domande di asilo. Il secondo capitolo offre un’analisi approfondita del principio di non-refoulement, partendo dalle sue radici storiche. Si concentra sulla convenzione di Ginevra del 1951 e sul protocollo del 1967, esaminando le eccezioni previste dalla convenzione e il rapporto tra il divieto di respingimento e questioni come l’ingresso illegale, l’estradizione e l’espulsione. In seguito, viene affrontata l'applicazione pratica del principio nel contesto delle richieste di asilo e del concetto controverso di paese sicuro. Il capitolo finale approfondisce lo status legale e i diritti dei rifugiati, esaminando come le leggi internazionali e nazionali definiscono lo status di rifugiato e le misure di protezione. Viene dato rilievo allo statuto dell'UNHCR e a trattati chiave come il patto internazionale sui diritti civili e politici e la convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, concludendo con l’analisi della protezione dei gruppi di rifugiati più vulnerabili, in particolare donne e bambini. La suddetta tesi contribuisce a una comprensione più ampia del diritto internazionale sui rifugiati e dei diritti umani, attraverso una valutazione critica dello stato attuale del principio di non-refoulement. Le conclusioni non solo riaffermano l'importanza di tale principio come norma fondamentale dei diritti umani, ma sottolineano anche la necessità di una sua evoluzione continua, in risposta ai cambiamenti nelle dinamiche migratorie e alle crescenti preoccupazioni in materia di sicurezza globale.
|
Abstract
The principle of non-refoulement is a cornerstone of humanitarian and international law, preventing States from returning individuals to a country where they may face persecution, torture, or inhumane treatment. Using a methodological approach that combines the analysis of international legislation with case study examples, this thesis aims to examine the evolution, scope, and challenges of the non-refoulement principle within the framework of international law. The first chapter analyzes immigration policies within the Schengen Area, focusing on how freedom of movement is balanced with border management and security. It examines core legal instruments, such as the Visa List Regulation, the Schengen Borders Code and the SIS Border Checks Regulation, before discussing external border control measures, including the Sea Borders Regulation and relevant articles of the Treaty on European Union and the Treaty on the Functioning of the European Union. The chapter concludes with an analysis of the Dublin Regulation, which determines responsibility for asylum applications. The second chapter provides an in-depth examination of the principle of non-refoulement, beginning with its historical background. The chapter then focuses on the 1951 Refugee Convention and its 1967 Protocol, continuing with the exceptions to non-refoulement outlined in the Convention and the relationship between non-refoulement and illegal entry, extradition and expulsion. It then addresses the practical application of the principle in the context of asylum and the controversial concept of safe country. The final chapter explores the legal status and rights of refugees, examining how international and national laws define refugee status and protection. It highlights the UNHCR Statute and key treaties such as the International Covenant on Civil and Political Rights (ICCPR) and the Convention Against Torture and Other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment, concluding with an analysis of the protection of particularly vulnerable groups of refugees, especially women and children. This research contributes to a broader understanding of international refugee and human rights law by critically assessing the current status of the principle of non-refoulement. The conclusions drawn from this study not only reaffirm the importance of this principle as a fundamental human rights norm, but also underscore the need for its continued evolution in response to changing migration dynamics and increasing global security concerns.
|