Riassunto analitico
Al giorno d’oggi l’estremo sviluppo tecnico presente in Formula 1 ha reso necessaria una ricerca sempre più dettagliata per l’ottenimento di maggiori performance. Nel campo aerodinamico si è passati ad esempio dalle macro-considerazioni sulle tipologie di airfoil da utilizzare, alla gestione di intensità e direzione dei vortici presenti in vettura. Come ulteriore conseuenza dell’alto livello tecnico raggiunto, si è assistito alla riduzione sempre maggiore delle aree che, se migliorate, possono portare ad un notevole passo avanti nelle performance. Una di queste, per quanto riguarda la gestione dei flussi esterni alla vettura, è la zona che intercorre tra la parte estremale del fondo e la ruota posteriore. A causa della bassa pressione presente sul fondo piatto, la scia della ruota posteriore, con flusso a basso contenuto energetico, viene richiamata progressivamente verso il diffusore, compromettendone l’efficienza. Evitare, o perlomeno gestire questo fenomeno, può portare ad enormi vantaggi in termini di tempo sul giro. L’obiettivo di questo studio è analizzare, attraverso l’ideazione di un modello semplificativo della condizione fluidodinamica reale, cause ed effetti di questo fenomeno e parametri di influenza. In particolare, l’attenzione è portata sulla ruota, la quale deformazione, continua durante un giro di pista, ha chiaramente impatto sulla posizione dei punti di separazione presenti su di essa, responsabili della generazione della scia turbolenta.
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